Caso Ruby Ter, una delle ragazze «minacciava Berlusconi di andare dai giornalisti con dei video»

Nel processo Ruby Ter Silvio Berlusconi è accusato di aver corrotto le partecipanti alle feste di Arcore per farle testimoniare a suo favore

«Le vedeva in mezzo alla strada». Continua il processo Ruby Ter, e continuano le dichiarazioni sulle feste della Villa di Arcore con Silvio Berlusconi. Gli ultimi squarci sul quel mondo – i primi sono del maggio 2010 dopo l’arresto di Karima El Mahroug – arrivano dall’architetto Ivo Redaelli, amico di Berlusconi.


È lui che racconta ai magistrati delle due ville di Bernareggio, progettate dell’archistar Mario Botta, date in comodato d’uso a Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, due ragazze coinvolte nel Rubygate.


La ragione, dice, sta nello scandalo che le aveva portate sulle prime pagine dei giornali e nelle copertine dei Tg. Redaelli ha spiegato come l’ex premier abbia cercato di tamponare questo danno d’immagine:

Si sentiva molto triste, è una persona sensibile, aiuterebbe chiunque, le vedeva in mezzo alla strada, senza lavoro dopo lo scandalo, sperava si rifacessero una vita.

Eppure non c’è stato solo questo, dopo lo scandalo. Sempre Redaelli ha dichiarato che le ragazze chiedevano molto a Berlusconi, soprattutto Barbara Guerra che spesso «dava in escandescenze» e se non otteneva quello che voleva: «Lo minacciava di andare dai giornalisti con dei video».

Il processo Ruby Ter

Partito dalle prime inchieste sul caso Ruby, nel processo Ruby Ter Silvio Berlusconi è accusato di aver corrotto le partecipanti alle feste di Arcore per testimoniare a suo favore nei precedenti processi.

Dopo lo scandalo Rubygate, Berlusconi aveva cominciato a versare 2500 euro al mese alle ragazze coinvolte nelle indagini. L’ex premier si è sempre difeso dicendo di aver versato questa cifra per il danno d’immagine causato dall’inchiesta.

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