Processo escort, il maggiordomo di Berlusconi: «Non ha mai dovuto pagare per il sesso»

Il maggiordomo è il primo testimone citato dall’accusa nel processo di Bari che vede imputato Berlusconi per aver spinto a mentire sulle serate con Tarantini

«Il presidente non ha mai avuto bisogno di pagare qualcuno per fare del sesso». A dichiararlo è stato Alfredo Pezzotti, maggiordomo di Silvio Berlusconi, sotto giuramento nel processo in corso a Bari, che vede l’ex presidente del Consiglio imputato per induzione a mentire.


Pezzotti è il primo testimone citato dall’accusa nel processo che vede imputato Berlusconi per aver pagato Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore barese coinvolto (e condannato) nei coca-party con escort nelle residenze di Silvio Berlusconi, per dire il falso nel corso delle indagini.


Il ruolo di Pezzotti

Pezzotti, rispondendo alle domande del pm Eugenia Pontassuglia, racconta di essere «alle dipendenze della famiglia Berlusconi dal 1991 come assistente alla persona, in qualità di maggiordomo, a Palazzo Grazioli».

Era lui, spiega, ad organizzare le cene alle quali, tra il 2008 e il 2009, partecipava Tarantini accompagnato da «alcuni amici e signorine», le quali, stando alle dichiarazioni di Pezzotti, «non sono mai rimaste a dormire a Palazzo Grazioli».

«Se fosse avvenuto io ne sarei stato al corrente», ha detto il maggiordomo. «Il presidente non ha mai pagato signorine per avere rapporti sessuali».

Le ultime testimonianze nel caso Ruby Ter

A parlare per ultima su alcune delle serate ad Arcore risalenti al 2010 è stata la modella Ambra Battilana. Di Berlusconi ha detto: «Era sempre con le mani addosso alle ragazze», «baciava i loro seni» e «si faceva mettere il sedere in faccia».

In una memoria del 2011 indirizzata ai pm, Battilana raccontava di una cena in cui Nicole Minetti, nella stanza del “bunga bunga”, «ballava nuda a un metro da me, si faceva toccare da Berlusconi, Berlusconi la baciava sulla bocca, sul seno e le toccava il sedere».

Battilana raccontava che, capita la situazione sconveniente, insieme all’amica Chiara decide di andarsene. In quel momento Emilio Fede – presente anche lui alla festa – le mette davanti ad un aut aut: o rimangono o «se andavamo via, per Miss Italia non avevamo possibilità. Mi ricordo che Berlusconi annuiva».

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