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Valle d’Aosta, gli intrecci tra la ‘ndrangheta e la politica: i fiumi di denaro al casinò e gli affari nel turismo

14 Dicembre 2019 - 12:03 Redazione
La presenza dell'organizzazione criminale nella Valle ha radici antiche e profonde

L’inchiesta che ha portato alle dimissioni del governatore della Valle d’Aosta , Antonio Fosson, indagato per voto di scambio politico mafioso ha riportato d’attualità la presenza ormai storica della ‘Ndrangheta nella regione. Le mani degli ’ndranghetisti stringono quelle di politici e imprenditori della Valle da almeno vent’anni. Se ne trova traccia, come ricorda Linkiesta, negli atti del Rapporto annuale sulla criminalità organizzata del ministero dell’Interno nel 2000. E negli anni successivi, gli incroci tra l’organizzazione e la politica locale non sono mancati.

Lo scorso 23 gennaio, l’operazione antimafia “Geena” della Dda di Torino aveva portato agli arresti di diverse persone tra Aosta, Torino e San Luca, in Calabria, tra i quali il consigliere regionale Marco Sorbara, dell’Union Valdotaine, il potente partito locale. Gli inquirenti in quell’occasione sottolineavano «uno scenario di pervasiva infiltrazione mafiosa nel tessuto economico-imprenditoriale a partire dal 2014», per emanazione della cosca Nirta-Scalzone di San Luca. Sullo sfondo c’era un traffico di cocaina con grandi partite che giravano tra Spagna, Calabria e Piemonte.

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Nella Valle hanno trascorso anni di latitanza diversi esponenti delle famiglie Facchineri e Iamonte. Proprio in questa zona, a Point Saint Martin, nel ’91 era stato ucciso il pregiudicato Gateano Neri, originario di Terranova e vicino alla cosca degli Asciutto, arrivato per un soggiorno obbligato.

La comunità calabrese è per numeri e peso molto rilevante in Valle d’Aosta. Almeno 25 mila dei 127 mila residenti arrivano dalla Calabria, tanto che diverse feste religiose, tra le più sentite nella regione d’origine, sono entrate a far parte degli eventi locali. Nei primi anni ’90, i cugini Nirta di San Luca avevano anche fondato un movimento politico, il Movimento immigrati valdostani, che era riuscito a eleggere anche dei consiglieri comunali, finché alcuni esponenti del partito sono stati arrestati per associazione mafiosa.

La lavatrice valdostana

Ad attirare gli interessi della ’Ndrangheta nella Valle sono sopratutto le occasioni di fare affari, considerando l’enorme liquidità di cui dispone l’organizzazione con il traffico internazionale di stupefacenti. Affari per esempio che ruotavano attorno al casinò di Saint Vincent: a fine anni ’90 qui sono stati uccisi due uomini, considerati presta-soldi dell’organizzazione. Nel 2009, all’ingresso del casinò sono stati fermati due esponenti della cosca Marini di Cirò Marina, in provincia di Crotone. E poi c’è l’edilizia, con i diversi alberghi da costruire e gli impianti turistici, con le seconde case e i ristoranti.

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