Gaza, sospese per tre mesi le proteste contro Israele

Il 25 dicembre un razzo diretto da Gaza a Ashkelon, dove era presente il premier israeliano Netanyahu era stato intercettato. Ma adesso sarebbe stata concordata una tregua

Il 27 dicembre nella Striscia di Gaza come ogni venerdì avranno luogo manifestazioni di protesta sostenute da Hamas, l’organizzazione islamista palestinese, contro lo stato ebraico. Saranno le ultime del 2019 ma, sopratutto, le ultime per tre mesi.


Cosa succederà da marzo in poi?

Le proteste infatti ripartiranno soltanto il 20 marzo 2020, dopo una tregua di diverse settimane. E quando riprenderanno, avranno luogo soltanto una volta al mese e non più settimanalmente. Ad annunciarlo sono gli organizzatori palestinesi, l’Alto Commissario per la Marcia del Ritorno.


Le proteste, iniziate per chiedere la fine del blocco della Striscia di Gaza e il diritto al ritorno dei palestinesi nelle case e nei luoghi dove vivevano i loro antenati prima della fondazione d’Israele nel 1948, sono iniziate nel marzo del 2018. Da allora almeno 348 palestinesi hanno perso la vita e circa 7.800 sono rimasti feriti.

L’accordo dietro alla tregua

Dietro alla decisione dell’Alta Commissione ci sarebbe un accordo, trovato tramite la diplomazia egiziana. In cambio della riduzione dell’attività bellica di Hamas a Gaza e della frequenza della manifestazioni, Israele sarebbe pronto ad allentare le restrizioni sul movimento di persone e di beni in uscita e in entrata da Gaza.

Secondo fonti locali citate dal quotidiano The Times of Israel, gli organizzatori palestinesi hanno preferito non mettere del tutto fine alle marce per timore che Israele possa non rispettare i patti. Ufficialmente, lo stato ebraico mantiene il blocco a Gaza per prevenire forme di militanza e di attività terroristica.

Razzo su Ashkelon, Netanyahu interrompe comizio

Il 25 dicembre aveva visto nuovi scontri a Gaza tra le forze armate israeliane e Hamas, dopo che un razzo lanciato dall’enclave palestinese è stato intercettato in volo dal sistema difensivo israeliano, Iron Dome, mentre si avvinava a Ashkelon, dove era presente il premier Benjamin Netanyahu per un comizio. Come risposta, le forze armate israeliane hanno bombardato un avamposto di Hamas nel nord della Striscia.

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