Iraq, le forze pro Iran ordinano ai sostenitori lo stop delle proteste. Khamenei risponde a Trump: «Ragiona prima di twittare»

Il presidente americano aveva detto: «Pagheranno un prezzo salato! Questo non è un avvertimento, è una minaccia»

Mentre le forze pro Iran in Iraq hanno ordinato ai loro sostenitori di ritirarsi dall’ambasciata Usa, dove è in corso una protesta da ieri, 31 dicembre, la guida suprema iraniana ha risposto a Donald Trump. «Quello scrive tweet accusando l’Iran e minacciando il Paese di rappresaglia. Accidenti a te, ma ragiona» ha detto Ali Khamenei. Il presidente americano, infatti, aveva dichiarato: «Sarà ritenuto pienamente responsabile delle vite perse o dei danni subiti in qualsiasi delle nostre strutture. Pagheranno un prezzo salato! Questo non è un avvertimento, è una minaccia. Felice anno nuovo!».


Khamenei ha anche definito il comportamento degli Usa «malizioso». «Non organizzeremo mai alcuna guerra – ha aggiunto- ma se altri vogliono imporre la loro volontà sul Paese, ci opporremo rigorosamente a loro». Intanto anche oggi i manifestanti filo-iraniani in Iraq hanno portato avanti la protesta davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, iniziata ieri per opporsi ai raid portati avanti nei giorni scorsi dagli Usa contro una milizia sostenuta dall’Iran. Alcuni uomini sono riusciti a entrare nell’ambasciata, senza però accedere agli edifici principali. Dopo l’escalation di ieri, il Pentagono ha fatto sapere che invierà altri 750 soldati in Medio Oriente.


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