L’Iran ha avvisato che continuerà coi suoi attacchi missilistici contro obiettivi americani in Medio Oriente, finché le truppe USA non lasceranno l’area. Il monito è arrivato da Amir Ali Hajizadeh, comandante delle forze aeree dei Guardiani della Rivoluzione, il quale ha aggiunto che i raid contro le due basi irachene che ospitavano truppe americane miravano a danneggiare equipaggiamenti militari di Washington e non a uccidere.
Il comandante, citato da Sky News, ha poi spiegato che la cacciata dell’esercito Usa dalla regione è «la vendetta appropriata» per l’uccisione del generale Qassem Soleimani.
La lettera all’Onu: «Risposta misurata»
«L’8 gennaio, nell’esercizio del nostro diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite – si legge nella lettera dell’ambasciatore iraniano all’Onu, Majid Takht Ravanchi, al segretario generale Antonio Guterres e al Consiglio di Sicurezza – le forze armate dell’Iran hanno condotto e concluso una risposta militare misurata e proporzionata contro la base aerea americana in Iraq da cui è stato lanciato l’attacco codardo contro il martire Qassem Soleimani».
«L’operazione è stata mirata ad obiettivi militari, senza danni collaterali a civili nell’area», ha aggiunto Ravanchi, sottolineando che Teheran «non vuole escalation o guerre», ma è «decisa a continuare a difendere il suo popolo, la sua sovranità e integrità territoriale contro qualsiasi aggressione, in conformità al diritto internazionale».
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