In realtà la misura non è vincolante e difficilmente supererà l'esame del Senato, ma l'approvazione ha scatenato lo stesso l'ira del presidente
«Donald Trump prima di intraprendere qualsiasi azione contro l’Iran dovrà prima ottenere l’autorizzazione del Congresso». Lo stabilisce una nuova risoluzione voluta dai dem e approvata dalla Camera, a maggioranza democratica.
In realtà la misura non è vincolante e difficilmente supererà l’esame del Senato, ma l’approvazione ha scatenato lo stesso l’ira del presidente. La Casa Bianca ha definito la norma «ridicola».
«Il presidente ha il diritto e il dovere di proteggere il Paese e i cittadini dal terrorismo», aggiunge la Casa Bianca, precisando che la decisione di Trump di attaccare il generale Qassem Soleimani è stata «giusta».
«I democratici dovrebbero essere indignati dai crimini commessi dal generale iraniano Qassem Soleimani, non dalla sua morte», ha detto Trump nel corso del suo primo comizio in Ohio.
Il presidente è anche tornato ad assicurare che «l’Iran non avrà l’arma nucleare». E che dopo l’attacco dell’Iran alle basi statunitensi in Iraq, gli Stati Uniti erano pronti a rispondere. «Ho chiesto quanti morti e feriti ci fossero, mi hanno detto nessuno. E così non siamo andati, ma eravamo pronti, non che io lo volessi», ha detto Trump.
L’inizio di una grande avventura. O di un grande franchise. Il 10 gennaio del 2000 Italia 1 ha trasmesso la prima puntata dell’anime Pokémon. È stato questo il momento in cui, almeno in Italia, i Pokémon hanno smesso di essere un videogioco solo per gli appassionati di Game Boy e sono diventati la principale ossessione dei bambini nati negli anni ’90.
“Pokemania” la chiamavano i giornali. E in effetti era difficile trovare un altro modo per definirla. Dall’anime i bambni sono passati a Pokemon Versione Rossa e Pokemon Versione Blu, due titoli che nel corso degli anni sono arrivati a vendere 31,38 milioni di cartucce. E poi ancora l’album delle figurine, le carte collezionabili, le merendine, le magliette, i ciondoli. Qualsiasi cosa fosse in grado di ospitare un logo.
Dopo quel primo episodio ne sono arrivati altri 1095, e poi 22 film, 77 videogiochi e 8 generazioni di Pokémon. Oltre alle carte collezionabili, nel 2019 una carta Pikachu Illustrator è stata venduta per 195mila dollari. Un franchise che ha dimostrato di non essere solo per i nostalgici.
Basta
un Pokémon sullo schermo, e il record è fatto
L’estate 2016 è stata quella di Pokémon Go, il gioco per smartphone che ha portato i Pokémon nella realtà aumentata. Nell’agosto del 2019, a tre anni dal lancio, l’applicazione ha superato il miliardo di download.
Nel
novembre 2019 Game Freak, l’azienda che fin dall’inizio sviluppa i
videogiochi della serie principale, ha rilasciato per Nintendo Switch
Pokémon Spada e
Pokémon Scudo.
Nella prima settimana i due titoli hanno venduto 6 milioni di copie, record di sempre per la console portatile di Nintendo. E dopo meno di tre mesi, il 9 gennaio, Game Freak ha annunciato le prossime due espansioni: L’isola solitaria dell’armatura e Le terre innevate della corona.
E
tutto è iniziato da una collezione di insetti
È difficile trovare una sola chiave della fortuna dei Pokémon. C’è il collezionismo, c’è la possibilità di vivere un’avventura personalizzata allenando e facendo combattere la propria squadra di mostriciattoli, c’è la possibilità di giocare con altri, prima con il famigerato “cavetto” ora con la modalità multiplayer.
E forse, per i più grandi, c’è anche quell’alone di nostalgia che ricorda l’infanzia, quando il problema più grande era come trovare il dannatissimo Mew e non capire se la banca sia disposta a concedere un mutuo per un bilocale in provincia. A proposito, il metodo che prevede strani giri alla Motonave Anna era una fake news. Qui una guida completa per chi vuole riprovare a catturare il 151° Pokémon.
Se bisogna però ricordare come tutto è inziato, bisogna riprendere le dichiarazioni di Satoshi Tajiri, l’uomo che per Nintendo ha creato il primo videogioco sui Pokémon, quello che ha dato vita a tutto il franchise. È lui a raccontare come l’idea di creare un titolo in cui lo scopo fosse catturare mostriciattoli nascesse dalla sua passione per il collezionare insetti, passatempo non così strano per i giovani giapponesi.
Il
primo Pokèmon mai disegnato
Nella prima generazione i Pokémon erano 151. Oggi hanno superato gli 800. I primi due che vediamo nell’anime sono Gengar e Nidorino, intenti a combattere in un’arena, mentre sulle copertine dei primi giochi arrivati in Italia c’erano Charizard e Blastoise, le forme finali (almeno per l’epoca) degli starter di prima generazione.
Eppure
il primo Pokémon mai disegnato non era nessuno di questi, e nemmeno
l’iconico Pikachu, diventato il volto, o il muso, principale del
marchio. Il disegnatore Ken Sugimori ha chiarito che il primo
mostricciattolo mai disegnato era una bozza di Rhydon, pokémon di
tipo Terra-Roccia che si evolve da Rhyorn.