I portici di Bologna candidati a patrimonio dell’Unesco

Per l’Italia si tratterebbe del 56esimo riconoscimento. Gli ispettori Unesco avranno 18 mesi per decidere

I portici di Bologna potrebbero essere riconosciuti come patrimonio mondiale dell’umanità. I 42 chilometri che disegnano la città emiliana sono stati candidati all’iscrizione ieri, 21 gennaio, dal consiglio direttivo della commissione nazionale italiana per l‘Unesco, riunitosi al ministero dei Beni culturali. Gli ispettori avranno ora 18 mesi per scegliere tra le candidature dei diversi Paesi: per l’Italia si tratterebbe del 56esimo riconoscimento. Insieme alla Cina, il nostro Paese è la nazione con il più elevato numero di beni culturali riconosciuti a livello mondiale.


«La candidatura mette in evidenza il valore universale del portico come elemento architettonico, culturale e identitario» ha sottolineato il presidente della commissione Unesco, Franco Bernabè. Nel documento della candidatura, i portici vengono definiti come «un elemento identificativo della città di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori, e sono un punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate». «Riconoscere i portici come il risultato eccellente di un sistema di regolamentazione urbanistica – continua il documento – delineato nel corso di nove secoli e come un modello architettonico e al tempo stesso sociale, un luogo di integrazione e scambio in cui i principali protagonisti della città, cittadini, visitatori, studenti, vivono e condividono idee e tempo». «I portici sono straordinari e unici e con la loro bellezza conquisteranno il mondo», ha scritto su Twitter il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini.


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