Elly Schlein sfida Salvini: «Fa la caccia allo straniero per alimentare la tensione» – L’intervista

E sui decreti sicurezza aggiunge: «Creano il caos lasciando per strada migliaia di migranti. Vanno cancellati e basta»

Non usa mezzi termini Elly Schlein che a Open critica duramente l’operato del leader della Lega. «Matteo Salvini si scaglia contro l’Unione europea e poi non viene ai tavoli sul regolamento di Dublino, lo stesso che scarica ogni responsabilità sui paesi di confine, quindi anche sull’Italia, oltre a bloccare i richiedenti asilo nel nostro Paese. Questa è ipocrisia» dice.


I negoziati di Dublino

Elly Schlein, proprio due giorni fa, ha atteso il leader della Lega, fuori da un ristorante a San Giovanni in Persiceto, per chiedergli come mai non fosse mai andato «alle 22 riunioni sui negoziati di Dublino» in sede europea. La sua risposta? Ha preso parte alle «riunioni che servivano». Ma ci ha messo 80 secondi: «Magari ha cercato la risposta su Google! Alla fine, come da due anni a questa parte, non mi ha risposto. Penso a questo punto che non conosca a fondo il regolamento di Dublino». Negoziati di Dublino che hanno avuto il via libera del Parlamento europeo, «ma non dalla Lega che si è astenuta», e che adesso sono «bloccati in Consiglio europeo dagli amici di Salvini, dalla Polonia all’Ungheria». Una riforma che, se approvata, prevede la ricollocazione obbligatoria per i migranti arrivati in Europa e quote per tutti gli Stati membri, a prescindere dal paese di primo approdo. Dunque, uno schema che avvantaggerebbe – e molto – l’Italia.


I decreti sicurezza

«Non dimentichiamoci che la Legge Bossi-Fini è la loro, che il regolamento di Dublino fu adottato nel 2003 dal governo Berlusconi II e che i decreti sicurezza di Salvini creano il caos, lasciando per strada migliaia di migranti. Questi decreti vanno cancellati e basta».

Salvini citofona in periferia a Bologna

Sul caso del leader della Lega che citofona a un giovane chiedendogli se sia uno spacciatore, l’ex europarlamentare tuona: «Non può farlo, questa è diffamazione, molestia e violazione del diritto alla riservatezza. Un episodio gravissimo, una caccia allo straniero che crea un clima di tensione sociale». «Non è nemmeno nel suo interesse risolvere i problemi visto che non avrebbe più la sua arma di propaganda, i migranti» ha aggiunto.

Elezioni in Emilia-Romagna

Elly Schlein è anche candidata capolista per Bologna-Ferrara e Reggio Emilia nella lista “Emilia-Romagna coraggiosa” che appoggia Bonaccini come candidato presidente: Siamo una lista ecologista, progressista e femminista. Non si possono scrivere idee politiche senza le donne, sotto rappresentate nei luoghi decisionali. Ci sono ancora poche sindache in Italia, non c’è mai stato una presidente del Consiglio o una presidente della Repubblica. C’è troppo sessismo in politica». «La visione della destra in Emilia-Romagna – conclude – non ha proposte concrete e non risponde alle difficoltà della gente». La Borgonzoni? «Oscurata dall’ingombrante capo del suo partito. Tra l’altro non conosco nemmeno le sue idee, dal momento che sono davvero poche e quelle che propone ci sono già».

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