Matteo Salvini attacca il governo per il Pil. Ma quando era ministro le cose non erano diverse

«Il governo della crescita e dello sviluppo, il governo tanto amato dall’Europa….», dice il leader della Lega. Come andava quando il vicepremier era lui?

Dopo il voto di ieri in Senato e il riavvio del procedimento davanti al Tribunale dei ministri con l’accusa di sequestro di persona per la nave Gregoretti, il leader leghista Matteo Salvini attacca il governo su quella che sembra la questione più delicata del momento (e a dire il vero presa sul serio almeno da una parte dell’esecutivo): le stime al ribasso della crescita del Pil da parte della Commissione europea.


La Commissione europea ha, infatti, diffuso le stime di crescita per il 2020. Se per l’Eurozona è previsto un aumento del prodotto interno medio dell’1,2%, che rimarrebbe stabile per il 2012, in Italia la situazione è decisamente più critica: la Commissione stima una crescita dello 0,3%, in riduzione rispetto allo 0,4% diffuso nello scorso autunno.


Numeri decisamente più bassi dello 0,6% preventivato dal governo e che mettono l’Italia alle ultime posizioni della classifica europea sulla crescita. L’affondo di Salvini è stato immediato: «Il governo della crescita e dello sviluppo. Il governo tanto amato dall’Europa», ha scritto su Facebook, con tanto di rapido fotomontaggio.

Come andava un anno fa?

Ma all’epoca del governo di cui faceva parte Salvini, la situazione era molto diversa? Pare di no. Basta dare un’occhiata agli archivi. A maggio, più precisamente il 7 maggio 2019, la Commissione europea diffuse una previsione per l’Italia: stima di crescita per lo 0,1%.

Le stime del Pil diffuse a maggio 2019

Il vicepremier Matteo Salvini non si allarmò: «Alcune iniziative del governo potranno essere operative solo a luglio o ad agosto, è chiaro che ora non si sentono», è la dichiarazione che hanno registrato le cronache.

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