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Coronavirus, la nuova fase: da infezioni importate a circolazione locale del virus. Cosa dice la task force del ministero della Salute

21 Febbraio 2020 - 16:18 Redazione
Per Ippolito e Ricciardi la priorità è rintracciare caso per caso i contatti vicini ai contagiati

Nuova fase Coronavirus per l’Italia. «Per la prima volta siamo passati da casi di importazione a casi di circolazione locale del virus». È quanto sostiene Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le Malattie infettive dell’ospedale Spallanzani di Roma. «I casi segnalati in Lombardia – ha spiegato il direttore scientifico – sono i primi che si sono verificati sul territorio italiano e ci fanno entrare in una fase nuova».

Considerazioni confermate anche da Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità ed ex presidente dell’Istituto superiore di sanità: «Il nuovo coronavirus SarsCoV2 è ora presente anche in Italia e la fase nuova è segnata dalla presenza di casi di trasmissione secondaria dell’infezione» come quelli rilevati in Lombardia.

«La possibilità di un caso non importato in Italia era largamente attesa, si sapeva che la guardia andava tenuta alta per mesi», ha detto Ricciardi allo stesso tavolo della task force sul coronavirus al ministero della Salute. «Ora – ha commentato – bisogna procedere con sangue freddo con misure dettate dalle evidenze scientifiche, senza esagerare né in un senso né nell’altro».

«Rintracciare i casi di contagio e isolarli»

«Ora bisogna rintracciare caso per caso i contatti vicini alle persone positive e, a seconda del loro status, agire di conseguenza – ha evidenziato Ricciardi – Se sono positivi vanno immediatamente ricoverati in isolamento». Stando alle indicazioni del professore, anche le persone risultate negative al test del coronavirus ma che sono entrate in contatto con persone positive vanno isolate.

«Isolate a casa ma in modo concreto, cioè con un isolamento domiciliare con “piantonamento”, cioè con una sorveglianza attiva che non affidi alla persona la volontarietà di stare o meno 14 giorni a casa ma che venga rigorosamente rispettata», ha sottolineato Ricciardi. «Nella giusta direzione – ha concluso – va l’ordinanza emanata oggi dal ministro Speranza».

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