Coronavirus, Uefa sotto pressione: Coppe e Euro 2020 a rischio. Il punto

La quarantena dei bianconeri e l’annuncio di pandemia premono sui vertici europei

La positività di Rugani, la quarantena della Juve, l’annuncio di pandemia da Coronavirus dell’Oms. La Uefa, adesso, è sotto pressione dopo aver tirato dritto per la sua strada. Non ci sono ancora comunicazioni e prese di posizione ufficiali, ma è evidente che con i bianconeri quarantenati non si possa disputare il match di ritorno degli Ottavi di finale contro il Lione, previsto per martedì prossimo (e a porte chiuse) allo Stadium. Ora cosa succede? Il rischio del blocco della competizione, anche su pressione delle stesse associazioni di calciatori, non è remoto. La Juve esaurirà la sua quarantena il 25 marzo. Solo da quel giorno potrà riallenarsi e, in teoria, affrontare il Lione per poi disputare (in caso di qualificazione) i quarti di finale già il 7 aprile. Sarebbe un tour de force incredibile, forse impossibile soprattutto se la Serie A dovesse ripartire nella prima settimana di aprile.


Champions ed Europa League, perché la quarantena dell’Inter impedisce anche di giocare la gara contro il Getafe (già rinviata dalla Uefa assieme a Siviglia-Roma per l’emergenza che sta colpendo l’Italia). E, ancora, Euro 2020. Le strade alternative alla ordinaria disputa della manifestazione portano al regime di porte chiuse (con danno di immagine ed economico) o allo slittamento della competizione (nel 2021 o addirittura nel 2022, a ridosso dei Mondiali). Il sistema si è inevitabilmente ingolfato e accavallato. Mentre la Turchia (che già dovrebbe ospitare la finale di Champions) si sarebbe fatta avanti offrendosi come sede fissa in sostituzione dell’Europeo itinerante nei Paesi più colpiti.


Foto di copertina Ansa

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