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Bonus di 200 euro su monopattini e bici, app per i mezzi pubblici: come si complica la vita dei pendolari con la Fase 2

30 Aprile 2020 - 11:29 Fabio Giuffrida
monopattini
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In arrivo un bonus da 200 euro che servirà ad acquistare bici o monopattini elettrici e che permetterà di usufruire di servizi di car sharing e simili nelle grandi città. L'obiettivo è decongestionare i mezzi pubblici nella fase 2

Come possono le aziende di trasporti garantire standard di sicurezza minimi in metro, bus e tram nelle “ore di punta” (la mattina e il tardo pomeriggio), nonostante la rigorosa applicazione del distanziamento sociale anti-Coronavirus e la continua sanificazione dei mezzi? Non si rischia, forse, di esporre i pendolari al contagio spingendoli, di fatto, a utilizzare l’auto privata con la conseguenza devastante di produrre più inquinamento e più traffico? Per questo motivo, con i mezzi pubblici a capienza ridotta (con meno posti a sedere), sarà necessario incentivare i cittadini all’acquisto, o più semplicemente all’utilizzo (anche grazie ai servizi di sharing), di monopattini elettrici e bici.

La guida di Open al monopattino elettrico in città: regole e consigli per evitare le sanzioni | Video del 23 febbraio di Fabio Giuffrida con Valerio Berra

Come spendere il bonus di 200 euro

Nel “decreto di aprile” – che slitterà a inizio maggio e che prevede uno stanziamento record di 155 miliardi, cifra che non ha precedenti nemmeno negli anni più duri della crisi finanziaria dal 2008 in poi – è stato previsto un bonus, o meglio una card, di 200 euro che servirà ad acquistare bici, anche elettriche, e monopattini. Potrà essere spesa, inoltre, in servizi di car sharing e simili nelle grandi città. L’obiettivo è decongestionare i mezzi pubblici ed evitare che le “ore di punta” diventino il momento ideale per la diffusione del virus. Non si possono più sbagliare mosse, non c’è più tempo da perdere. Il bonus verrà riconosciuto a tutti i residenti delle città metropolitane e delle aree urbane con più di 60.000 abitanti e riguarderà, nello specifico, l’acquisto di «biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini, ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale», come spiegato dalla ministra ai Trasporti Paola De Micheli.

Un’app per i mezzi pubblici

La vera sfida, dunque, sarà quella di imporre il distanziamento sociale nei mezzi pubblici ma, è inutile nasconderlo, non sarà facile. Per questo motivo è già allo studio un’applicazione che indichi metro, bus e tram sovraffollati così da «poter dire prima ai passeggeri che vogliono salire su quel mezzo, “guarda che arriverà pieno e quindi dovrai aspettare quello successivo”». Ma è evidente che, con regole così stringenti, un ritorno al lavoro, utilizzando il trasporto pubblico, sarà un percorso ad ostacoli, quasi un’odissea quotidiana. Occorrerà uscire di casa con largo anticipo.

Monopattini a Roma

Intanto le grandi città iniziano a pensare ad una mobilità ancora più sostenibile. A Roma, ad esempio, la Giunta capitolina ha approvato le nuove linee guida per lo svolgimento dei servizi di sharing mediante monopattini, prevalentemente elettrici. L’obiettivo è averne 16mila in città. Si sta predisponendo anche un piano straordinario per la realizzazione, in tempi rapidi, di nuove piste ciclabili dove potranno circolare anche i monopattini.

Bici a Bologna e Milano

Bologna, invece, punta tutto sulla bici: nasce Bicipolitana, ovvero una rete metropolitana da 493 km (di cui 145 già esistenti) che, da Bologna, connetterà tutti i principali centri abitati, poli produttivi e funzionali del territorio metropolitano. Stesso discorso a Milano dove 23 km di nuove piste ciclabili per le due ruote collegheranno, entro l’estate, centro e periferie. I lavori della prima pista ciclabile da 6 km sono già partiti. Ma ci sono anche città come Catania dove la metro è stata addirittura sospesa dal 13 marzo: pochi utenti, si parla addirittura di 2 passeggeri a corsa. Attivati bus sostitutivi che, però, rischiano di disincentivare ancora di più una mobilità sostenibile che, invece, anche a costo di rimetterci, andrebbe valorizzata con la speranza che, negli anni, possa sostituire del tutto, o quasi, quella tradizionale.

Foto in copertina di Alessandro Di Marco per Ansa

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