Silvia Romano, dopo gli insulti la Prefettura valuta la tutela. La Cei: «È nostra figlia» – I video

La volontaria è stata accolta da una folla di amici e curiosi che si sono radunati davanti la sua casa a Milano

Il timore che possa accaderle qualcosa non è solo frutto di un’eccessiva premura di un genitore (come ha spiegato il papà della volontaria a Open). Anche le forze dell’ordine stanno valutando se e quale tipo di tutela – se fissa o mobile – sarà destinata a Silvia Romano, la cooperante di 25 anni rientrata nel pomeriggio nella sua casa di Milano dalla quale mancava da oltre 18 mesi. I pesanti insulti circolati sui social e l’atteggiamento fortemente critico di alcuni giornali per via della decisione “consapevole” di convertirsi all’Islam, starebbero spingendo la Prefettura a esprimersi velocemente sulle misure da applicare per fare in modo che la 25enne sia al sicuro. Intanto, come da protocollo per il contenimento del Coronavirus, le spettano 14 giorni in isolamento domiciliare.


Silvia Romano saluta dalla finestra di casa sua, appena arrivata a Milano | Giada Ferraglioni per Open

La Cei: «È nostra figlia, ha avuto coraggio e forza d’animo»

«Tutti, in questo momento, la sentiamo nostra figlia», ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervistato da Umbria24. «Una nostra figlia che ha corso dei pericoli enormi – ha aggiunto l’arcivescovo di Perugia – che ha avuto coraggio e forza d’animo». «C’è stata festa da parte di tutti – ha ribadito Bassetti – perché veramente era una nostra figlia. Abbiamo potuta riabbracciarla almeno con il cuore perché in questo momento non lo si può fare con le braccia e con le mani». «Questa è una ragazza con una grande grinta e forza interiore che l’ha salvata – ha concluso – è stata spinta da moltissimi motivi, religiosi e umanitari, e questo l’ha aiutata a sopravvivere».

Fabio Giuffrida per Open | Il cartello «Bentornata Silvia» affisso sul portone del palazzo in cui abita la volontaria

L’arrivo a Milano

Silvia Romano, al suo arrivo a Milano, è stata accolta da una folla di amici e vicini di casa, oltre a tantissimi curiosi e giornalisti: con lei c’erano la mamma e la sorella. La volontaria è arrivata a bordo di un’auto grigia, scortata da carabinieri e polizia, e non ha rilasciato dichiarazioni chiedendo di «rispettare questo momento».

Fabio Giuffrida per Open | «Bentornata nel Paese che ora dovrà riconoscere e apprezzare il tuo coraggio»

Foto in copertina di Marco Ottico per Ansa | Video di Fabio Giuffrida per Open

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