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Silvia Romano: «Non arrabbiatevi per difendermi: il peggio è passato, godiamoci questo momento insieme»

Dal suo profilo Facebook tornato attivo, con un post visibile solo agli amici, la volontaria ha scritto il suo primo messaggio da quando è rientrata in Italia

Rompe il silenzio Silvia Romano, a tre giorni dal suo ritorno in Italia dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia. Lo fa con un breve post su Facebook visibile solo agli amici e rilanciato dalle agenzie, con un invito al sorriso, come quello che non ha mai perso anche dopo essere atterrata a Ciampino, rivolgendosi innanzitutto a chi ha preso le sue difese, davanti agli attacchi e gli insulti sui social: «Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi – scrive la volontaria – il peggio per me è passato, godiamoci questo momento insieme».

«Sono felice – scrive la 24enne, in quarantena a casa sua a Milano – perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi, tutti voi, pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai». La volontaria ha poi voluto dire «grazie, grazie, grazie» a «tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo».

E poi il ringraziamento anche per «chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo». «Non vedevo l’ora di scendere da quell’aereo – ha aggiunto – perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito».

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