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Scoppia la guerriglia Pd-Italia Viva: chi è Ivan Scalfarotto, il guastatore renziano che sfida Emiliano nella sua Puglia

21 Giugno 2020 - 12:21 Marco Assab
Nelle prossime elezioni regionali pugliesi Italia Viva sarà alternativa al Pd, con l'appoggio di Azione! di Carlo Calenda

La corsa per le Regionali in Puglia riporta nuovi tumulti tutti interni alla maggioranza di governo tra Pd e Italia Viva. Che le distanze tra Matteo Renzi, e Michele Emiliano, attuale presidente in carica, fossero siderali era cosa ben nota dai tempi delle faide interne al Pd. La discesa in campo di Ivan Scalfarotto lo conferma. Italia Viva, in Puglia, sarà alternativa al Partito democratico e correrà contro il governatore uscente. Per guastare il piano di rielezione di Emiliano, Renzi punta sull’attuale sottosegretario agli Affari Esteri.

Chi è Ivan Scalfarotto

Classe 1965, deputato del Pd dal 2013, vicepresidente del partito tra il 2009 e il 2013, Scalfarotto ha ricoperto i ruoli di sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento e, successivamente, quello di sottosegretario allo Sviluppo economico. Nel 2017 è stato il primo esponente di Governo in carica a usufruire della Legge Cirinnà, che regola le unioni civili, sposando a Milano il compagno Federico Lazzarovich.

Ed è la lunga esperienza come attivista in difesa dei diritti LGBT, la sua vicinanza ai temi sociali, che lo rendono un avversario temibile per Emiliano perché, all’interno di Italia Viva, Scalfarotto è probabilmente il candidato più di sinistra per rappresentare un’alternativa all’attuale presidente della Regione. Non per nulla lo stesso Scalfarotto, in una intervista rilasciata a la Repubblica, ha rivendicato per sé il ruolo di «vero progressista».

Chi lo sostiene

Come aveva già annunciato in una intervista rilasciata a Open, alla notizia della discesa in campo di Scalfarotto, Carlo Calenda il leader di Azione, ha subito teso la mano al candidato renziano: «La Puglia merita la possibilità di scegliere un riformista. Populisti e sovranisti non possono essere gli unici in campo», ha twittato questa mattina Calenda.

Pd e M5s distanti

Sull’altro fronte invece, quello del centro-sinistra, non sembra al momento replicabile il laboratorio Liguria, con il M5s che non mostra alcuna intenzione di voler sostenere Emiliano e trovare un’intesa con il Partito democratico. Il gruppo del Movimento in Consiglio regionale ha risposto seccamente ai tentativi di apertura dell’attuale presidente: «Emiliano prova ancora una volta a spostare l’attenzione dai suoi fallimenti tornando a parlare del M5s. A differenza sua noi non cambiamo idea come cambia il vento: in Puglia siamo la sola vera alternativa ai disastri fatti dalla vecchia politica e non sarà mai possibile alcun accordo con Emiliano o con chiunque altro rappresenti destra e sinistra».

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