Francia, bufera sul nuovo ministro dell’Interno: è accusato di stupro. Insorgono le femministe

Nel 2018 il politico è stato denunciato da una donna. Il 9 giugno di quest’anno, la Corte d’appello parigina ha ordinato la riapertura delle indagini a suo carico. Lui si è sempre proclamato innocente

Un passo indietro sulla parità di genere. È questa la motivazione per la quale un gruppo di femministe si è riunita davanti all’Eliseo e al ministero dell’Interno: il suo nuovo inquilino, Gérald Darmanin, è stato investito dalle polemiche per l’accusa di stupro che pende dal 2018 su di lui. L’attenzione mediatica, nel giorno dell’insediamento del nuovo governo guidato dal premier Jean Castex, è stata tutta per il 37enne.


Le polemiche sulla sua nomina sono una doccia fredda anche per il presidente francese Emmanuel Macron: quest’ultimo anno e mezzo di legislatura servirà al presidente per riconciliarsi con l’elettorato francese, ma l’insediamento del nuovo esecutivo non ha fatto altro che compromettere ulteriormente la rielezione di Macron. E pensare che lui stesso si è speso per la nomina di Darmanin, ministro dei Conti pubblici nello scorso governo.


L’accusa di stupro

Il fatto sul quale indaga la magistratura risale al 2009. All’epoca Darmanin lavorava agli affari giuridici del partito Ump sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy. Una donna di nome Sophie Patterson-Spatz avrebbe cercato un aiuto nel neo-ministro dell’interno per l’annullamento di una condanna a suo carico: aveva ricevuto una sentenza a suo sfavore per stalking e ricatti al suo ex.

La denuncia che poi ha presentato nel 2018 a carico di Darmanin sostiene che il politico avrebbe promesso di farle annullare la condanna in cambio di favori sessuali. Così, stando al racconto della donna, dopo una serata al famoso club Les Chandelles di Parigi, Darmanin l’avrebbe stuprata in una stanza di hotel. Per la vicenda, il politico si è sempre proclamato innocente.

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