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Imbrattata la statua di Benigni in Toscana: rivendicazione politica o semplice vandalismo?

16 Luglio 2020 - 13:30 Felice Florio
Il monumento dedicato al comico era stato inaugurato nel 1999, dopo le riprese de "La vita è bella", nella sua città natale, Castiglion Fiorentino

Non c’entra nulla il movimento Black Lives Matter e l’iconoclastia verso statue e simboli che rievocherebbero la supremazia razziale dei secoli scorsi. Dovrebbe essere anche esclusa la motivazione tirata in ballo da Vittorio Sgarbi, una provocazione più che altro: secondo il critico d’arte era opportuno «rimuovere la statua – dell’attore – perché Benigni palpeggiò Raffaella Carra». Dopo quello che è successo alla statua di Indro Montanelli nell’omonimo parco milanese, però, ogni dubbio sull’imbrattamento del monumento al comico toscano, avvenuto tra il 15 e il 16 luglio, è lecito.

A Castiglion Fiorentino, città natale di Roberto Benigni, l’opera raffigurante l’attore è stata deturpata con della vernice rossa. La statua fu realizzata nel 1999, dopo le riprese de La vita è bella, dallo scultore locale Andrea Roggi, ma l’attore non ha mai visto l’opera dal vivo, né il giorno dell’inaugurazione, 21 anni fa, né in seguito. Alla cerimonia presero parte, tuttavia, i genitori di Benigni, Luigi e Isolina. L’assenza dell’attore da Castiglion Fiorentino, in passato, gli ha procurato non poche critiche da parte dei concittadini.

I carabinieri della compagnia locale hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto: una volta individuati si saprà se, dietro l’imbrattamento del basamento in pietra che sorregge la statua, c’è del semplice vandalismo o una rivendicazione politica.

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