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Fondi Lega, fermato un uomo che scappava in Brasile. Indagati tre commercialisti, per i pm «avrebbero ideato loro l’operazione»

16 Luglio 2020 - 14:30 Redazione
Luca Sostegni non solo sarebbe coinvolto nella compravendita di un capannone alla fondazione Lombardia film commission, ma avrebbe anche preteso denaro per comprare il suo silenzio

Stava per partire diretto in Brasile Luca Sostegni, fermato dalla Guardia di finanza di Milano nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sui fondi della Lega. Sostegni, liquidatore di una società, è indagato per peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione. Assieme a lui sono indagati anche tre commercialisti. Per i pm, avrebbero ideato loro l’operazione.

Sostegni era intervenuto in una presunta compravendita “gonfiata” di capannone a Cormano, nel Milanese, venduto alla fondazione Lombardia film commission. L’immobile aveva un valore reale di 400 mila euro, ma sarebbe stato venduto per 800 mila usando fondi pubblici. Sostegni è anche indagato per estorsione, dopo che avrebbe chiesto denaro in cambio del suo silenzio sulla compravendita.

È l’ultimo sviluppo dell’inchiesta che sta portando gli inquirenti anche in Svizzera, a caccia dei famosi 49 milioni di euro scomparsi dalle casse della Lega. Come riporta Repubblica, i magistrati hanno chiesto una rogatoria per scandagliare i conti delle società riconducibili ai commercialisti del Carroccio sui quali potrebbero essere transitati i fondi.

La compravendita

Sotto l’attenzione dei magistrati di Milano ci sarebbe la Lombardia Film Commission, una fondazione a partecipazione pubblica che si occupa della promozione e dello sviluppo di progetti cinematografici. E la pista che porta i magistrati italiani oltre le Alpi parte, spiega la Repubblica, da una discussa compravendita di un immobile a Cormano, in provincia di Milano. Un acquisto che è apparso sospetto sin da subito agli investigatori.

Nel 2017 una società, l’Immobiliare Andromeda srl, lo aveva comprato al prezzo di 400mila euro, per poi rivenderlo alla Lombardia Film Commission, a inizio 2018, al prezzo di 800mila euro. Partendo da qui gli investigatori della Banca d’Italia avrebbero portato alla luce un intricato flusso di denaro, uscito dalla Andromeda e che, dopo molti giri, sarebbe finito a società private vicini ai professionisti legati alla Lega.

A ideare l’operazione sarebbe stato il commercialista Michele Scillieri – che avrebbe architettato la vendita “gonfiata” che ha portato al fermo di Sostegni -, insieme ad altri due colleghi: Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni.

Ma l’attenzione non sarebbe rivolta solo sulla Lombardia Film Commission. Repubblica, citando le inchieste de L’Espresso, spiega che era emerso come almeno altri 3 milioni di euro fossero usciti dalle casse dei due partiti e spesso finiti, dopo lunghi e complicati giri, ad aziende private e sui conti personali di uomini molto vicini allo stesso Salvini.

Nuovo capitolo quindi di una vicenda sulla quale si è, finora, concentrata l’attenzione di ben quattro Procure. Oltre a Genova anche Milano, Bergamo e Roma. La caccia è iniziata dopo la sentenza del tribunale del Riesame di Genova del 2018, che confermava il sequestro di 49 milioni di euro della Lega ottenuti mediante rimborsi elettorali non dovuti.

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