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Migranti, a Lampedusa altri 7 sbarchi. Il sindaco: «Situazione ingestibile, dichiaro io lo stato d’emergenza se non lo fa il governo»

25 Luglio 2020 - 11:54 Redazione
Il segretario della Lega aveva dichiarato che quando era ministro dell'Interno non c'erano più sbarchi. Intanto l'hotspot dell'Isola è al collasso e la struttura ha raggiunto la sua capacità massima

Dopo la raffica di sbarchi avvenuti a Lampedusa nelle ultime ore, il sindaco Totò Martello ha annunciato che «se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza» per l’isola «lo farò io». Il sindaco parla di una «situazione ormai ingestibile», con l’hotspot lampedusano che «non è più in grado di accogliere migranti».

Al momento ci sarebbero oltre mille persone nel centro di accoglienza, dieci volte la sua capienza massima. «Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle – aggiunge il sindaco – e intanto i barchini dalla Tunisia sanno continuando ad approdare sull’isola», mentre ci sarebbero almeno altri 50 migranti sulla banchina in attesa di sapere dove saranno smistati.

Nelle ultime ore sono sette i barchini che sono stati bloccati nelle acque vicine a Lampedusa, con a bordo 203 migranti. Gli ultimi arrivati non sono stati portati neanche all’hotpost dell’isola ormai in piena emergenza. Non c’è più spazio nella struttura di prima accoglienza, neanche nell’unico padiglione ancora operativo.

«L’onorevole Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro ‘non c’erano più sbarchi’: nulla di più falso», aggiunge il sindaco Martello che accusa l’ex ministro di fomentare odio e rabbia come “un giullare di piazza”.

«Quanto infine alle sue dichiarazioni nelle quali mi definisce un ‘poveretto’ – conclude Martello – ebbene sì, forse lo sono: mio padre era pescatore, mi ha insegnato ad andare per mare quando ero ancora un ragazzino. Non frequento lidi balneari alla moda in giro per l’Italia, non mi sono arricchito con la politica e vivo ogni giorno insieme ai miei concittadini, nella mia Lampedusa. Sono un pescatore, e sono orgoglioso di esserlo. Lui invece si fa chiamare ‘capitano’, ma capitano di cosa?».

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