Si siede sulla Paolina Borghese del Canova per un selfie e la danneggia: è caccia al turista austriaco

Il presidente della Fondazione dedicata allo scultore, Vittorio Sgarbi, ha parlato di «oltraggio inaccettabile»

Girovagava per la Gipsoteca di Possagno – in provincia di Treviso – quando ha avuto un’idea: sedersi sulla Paolina Borghese del Canova per scattarsi un selfie. Peccato che il peso del corpo abbia spezzato ben due dita del piede all’opera. Colpevole del gesto sarebbe un turista di nazionalità austriaca, subito fuggito ma ripreso dalle telecamere di sorveglianza del museo e di cui ancora è sconosciuta l’identità. Nella fuga è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza che hanno quindi monitorato ogni spostamento all’interno del museo.


Il presidente della Fondazione Antonio Canova, Vittorio Sgarbi, ha parlato di «oltraggio» nei confronti della scultura. «Dopo la riapertura dei musei, e tra questi il Museo Gipsoteca di Possagno – racconta Sgarbi al Corriere del Veneto – si registra un episodio clamoroso, che non viene da visitatori italiani, né da extracomunitari, ma da un incosciente turista austriaco», dice il critico.


Gli impiegati del museo hanno spiegato che «è stata dichiarata la situazione di emergenza: dopo i rilievi effettuati dai carabinieri della Stazione di Pieve del Grappa, ai quali sono state fornite tutte le informazioni in nostro possesso, oltre al filmato del nostro circuito interno di videosorveglianza, abbiamo lavorato di concerto con la nostra Soprintendenza e il restauratore per mettere l’opera e i frammenti rinvenuti in sicurezza. In tal senso, nelle prossime settimane proseguiremo nel dialogo con le Istituzioni per il futuro intervento di restauro». Sgarbi vuole «chiarezza», e chiede che il responsabile «non rimanga impunito». Lo sfregio a Canova «è inaccettabile».

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