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Discoteche chiuse solo ora, Linus: «Quando le avete riaperte eravate ubriachi o interessati?»

17 Agosto 2020 - 08:04 Redazione
Lo sfogo del direttore di Radio Deejay sulla decisione del governo di chiudere le discoteche. «Fastidiosa e ipocrita», dice

«Quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire le discoteche e non avere assembramenti?». Inizia così lo sfogo del capo di Radio Deejay Linus, appena appresa la notizia della chiusura delle discoteche. Il governo, dopo un tira e molla durato giorni, ha deciso. I giovani non potranno più divertirsi sulle piste da ballo, in tutta Italia, senza alcuna deroga alle Regioni. Nelle discoteche, come si è visto, non è stato (quasi mai) rispettato il distanziamento sociale consentendo al Coronavirus di “correre” veloce tra i giovani. «A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione» ha aggiunto Linus.

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E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse. Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi…ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!? I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati? A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti. “I ragazzi hanno diritto di vivere”, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi. “Il settore è in crisi”. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?

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«Assurdo chiudersi in un bunker»

«I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?» continua il conduttore radiofonico secondo cui i ragazzi hanno certamente il diritto di vivere ma hanno anche «migliaia di altri modi per divertirsi». «Assurdo» però, pensare di «chiudersi in un bunker» in un momento in cui i contagi sono in risalita. Ieri 16 agosto +479.

Il settore rischia di subire un contraccolpo economico non indifferente, dicono i proprietari dei locali: «A parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?» replica Linus che, poi, in un’intervista a Repubblica definisce una «stupidaggine» la decisione del governo di lasciare alle Regioni la decisione (di aprire o chiudere le piste da ballo) in base all’indice di contagio. 

«Chiusura fastidiosa e ipocrita»

Una chiusura che, adesso, appare come «fastidiosa e ipocrita» (il provvedimento arriva dopo il Ferragosto e a estate quasi terminata, ndr) e che rischia di criminalizzare i giovani: «I giovani non possiamo chiuderli in casa e nemmeno criminalizzarli. Per questo non bisognava favorire quelle realtà».

Foto in copertina da Instagram | Linus

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