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Al Billionaire «non avevamo la percezione del pericolo», la denuncia di due dipendenti. Il sindacalista: «Caso unico: altri locali non hanno avuto tanti positivi»

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La Cisl della Gallura ha raccolto diverse testimonianze dei dipendenti dei locali in Costa Smeralda, tra loro anche due della discoteca di Flavio Briatore, che smentiscono il racconto dell'imprenditore

Due dipendenti del Billionaire mettono in dubbio la difesa di Flavio Briatore, che al La Stampa aveva rivendicato di aver applicato tutte le regole previste contro i contagi da Coronavirus, pur ammettendo di essere stato impotente davanti al comportamento dei clienti che continuavano a stare uno vicino all’altro. Che la situazione nei locali della Costa Smeralda, non solo al Billionaire, fosse sfuggita di mano lo stavano raccontando ormai da giorni i video delle serate di agosto che circolano sui social, con decine di persone accalcate in pista, ovviamente senza mascherine. Filmati finiti inevitabilmente all’attenzione dei magistrati della procura di Tempio Pausania, che al momento starebbero portando avanti solo un’indagine conoscitiva, come riporta la Repubblica. E mentre si attendono eventuali sviluppi dalla procura, si aggiungono nuove testimonianze su quanto sia accaduto nelle serate agostane al Billionaire.

A parlare sono ora due dipendenti che alla Cisl hanno spiegato quanto «non ci fosse la percezione del pericolo» anche tra i lavoratori del locale oltre che tra i clienti, con tanti che entravano e uscivano senza mascherina e tanti loro colleghi che la indossavano sotto il mento: «Dentro c’era caldo, e bisognava correre di qua e di la per tutta la sera: c’era chi la toglieva per respirare meglio». Situazioni gravi sono emerse anche in altre strutture, con segnalazioni raccolte dai sindacalisti anche sul resort Santo Stefano. Ma il caso del Billionaire rappresenta al momento un caso unico nel suo genere, con i suoi oltre 60 positivi solo tra i dipendenti, compreso il titolare: «Quel dato – dice il segretario locale della Cisl, Mirko Idli – si spiega solo che la violazione delle disposizioni anti-Covid. In altre discoteche – aggiunge il sindacalista – sono state celebrate feste e compleanni, eppure non è successo niente».

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