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Le violenze a Malmö opera dell’estrema destra o di chi contestava il Corano bruciato? Cosa dicono in Svezia

30 Agosto 2020 - 12:15 David Puente
Dai media internazionali e da quelli svedesi non risulta che a compiere le violenze di venerdì notte siano stati estremisti di destra

Nella serata di venerdì 28 agosto 2020 sono stati registrati episodi di violenza a Malmö, in Svezia, con tanto di incendi e scontri con la Polizia svedese. Secondo quanto riportato da alcuni media italiani, gli autori della violenza sarebbero 300 attivisti di estrema destra che manifestavano contro i musulmani, ma secondo quanto riportato dai media svedesi e dai media stranieri, come The Guardian e Reuters, la storia risulta molto diversa.

In questa storia ci sono due diversi episodi, il primo è una manifestazione non autorizzata di estremisti di destra che durante l’arco della giornata avevano preso a calci e bruciato una copia del Corano. Il secondo episodio è quello serale, dove 300 violenti si sono riversati per le strade della città per contestare la Polizia e le autorità accusandole di aver autorizzato la manifestazione degli estremisti di destra.

La notizia in Italia

Scrive il Corriere, riprendendo LaPresse:

(LaPresse) Notte di guerriglia nella periferia di Malmoe, città nel sud della Svezia. Una protesta antimusulmana di circa 300 attivisti di estrema destra ha provocato scontri con la polizia. I dimostranti hanno appiccato incendi e lanciato oggetti contro la polizia e i servizi di soccorso. Circa 15 persone sono state arrestate. I disordini sono seguiti a un’azione degli estremisti di destra che nel pomeriggio avevano bruciato un Corano in un quartiere a prevalenza musulmana, pubblicando poi tutto online.

Ne parla anche Repubblica:

Venerdì a Malmö almeno 300 islamofobi di estrema destra hanno scatentato una guerriglia in strada confrontandosi con la polizia

BERLINO – Esplode la violenza di piazza dell’ultradestra anti-islamica nella Svezia che (specie dopo il 2015) è il Paese dell´Unione europea col maggior numero di migranti per abitante. Per tutta la notte centinaia di ultrà antimusulmani, dicono i portavoce della polizia e i media svedesi, si sono affrontati in violenti scontri nel centro e in diverse zone di Malmö, la terza città del Paese. “Non abbiamo ancora la situazione sotto controllo, ma stiamo facendo il possibile per arrivare a restaurare ordine pubblico e sicurezza in città”, hanno detto i portavoce della polizia. Ammettendo così anche i limiti delle loro capacità di controllare la pace urbana.

Origine e insieme pretesto della violenta protesta dell’estrema destra anti-islamica è stato il divieto d´ingresso imposto dalle autorità svedesi a un leader dell’ultradestra danese, Rasmus Paludan, leader del gruppo estremista e razzista anti-migranti “linea dura” e considerato dalla polizia svedese e dalla Säpo (polizia segreta) un pericolo pubblico. Gli ultrà svedesi hanno reagito subito: si sono riuniti prima in gruppetti, prendendo a calci o bruciando copie del Corano e gridando slogan anti-musulmani.

Le fonti

Prendiamo il caso di Repubblica, all’interno dell’articolo troviamo due tweet di @SVNewsAlerts dove il primo in alto pone il dubbio sulla notizia riportata:

Leggendo il codice HTML dell’articolo si comprende che l’obiettivo era mostrare il tweet (id 1299455928027303936) riportante una persona intenta a bruciare una copia del Corano:

Il codice dell’articolo di Repubblica che incorpora il tweet avente ID 1299455928027303936

La prova, oltre all’anteprima fornita da Twitter, è questa:

Fatta questa premessa «informatica», risulta volontario l’aver messo il tweet del Corano bruciato e involontario il tweet precedente dove leggiamo:

Huge fires [of tires it seems] now being set in the streets of #Malmo, #Sweden after the Quran was burnt by the “Stram kurs” group. #Rosengard

Si parla di un evento successivo all’atto anti-religioso, ma chi erano i protagonisti delle violenze per strada? Basta guardare i tweet del thread dal quale è stato preso quello citato da Repubblica, come ad esempio quello successivo dove riporto per comodità la traduzione fornita dal social:

Crowds chanting “Allah Akbar” in #Malmo, #Sweden, after the “Stram Kurs” group burnt the Quran

[Traduzione social: Folle che cantano “Allah Akbar” in #Malmo , #Sweden , dopo che il gruppo “Stram Kurs” ha bruciato il Corano]

Manifestanti anti-islamici di estrema destra che dicono «Allah Akbar»? Cresce il dubbio, ma vediamo come è stata riportata la notizia all’estero.

La notizia all’estero (no Svezia)

Partiamo dal The Guardian che titola «Riots rock Malmo after far-right Swedish activists burn Qur’an» («Rivolte a Malmo dopo che attivisti di estrema destra svedese bruciano il Corano»):

“We’re gonna fuck this system up because they want to let a man burn the Qur’an,” one of them yelled, as the group starts hurling jagged chunks of concrete paving towards the armoured riot police sheltering behind the vans. “And we’re gonna fuck the police.” More than 300 rioters threw stones at police and burned tyres in the southern Swedish city on Friday night after a video circulated of followers of the far-right Danish politician Rasmus Paludan burning a copy of the Qur’an near one of the city’s mosques.

Causa ed effetto, dove la causa è un Corano bruciato da parte di attivisti di estrema destra svedesi e l’effetto risulta essere una rivolta da parte di chi contesta il gesto. Nell’articolo del The Guardian leggiamo che l’Imam Samir Muric aveva cercato di sedare le rivolte mettendosi in mezzo tra polizia e manifestanti:

During the riot, Samir Muric, a prominent Malmö imam, paced up and down in the space between the police and the rioters, imploring the rioters to stop and accusing them of shaming their own religion. Muric, who was dressed in a jubbah, has also condemned the rioters on his Facebook page. “Those who are acting in this way have nothing to do with Islam,” he wrote. “Their shouts filled with ‘la ilaha ill Allah’ and ‘Allahu Akbar’, are just outbursts that they do not mean, because if they really meant them, they wouldn’t have acted like this.”

L’Imam non era l’unico, anche altri musulmani si erano opposti alla rivolta che danneggia la loro comunità:

Among the spectators, it was clear that many of the Muslims and Arabs among them opposed the riot. “I don’t like this, because the Arabs, they’re fucking things up for our community here in Sweden, because one Danish man burned a Qur’an,” complained one man, who grew up in Malmö to Lebanese parents. “And this is what he wants. They want us to be like this. I’ve never seen this ever in my life. I’m shocked.”

Another young man, blocked from returning to his home in Rosengård at the end of a 10-hour shift, struggled to contain his frustration:“A maximum of five of them are Muslim. You know why? Because a real Muslim doesn’t do this. All religions, not only Islam, are about peace.”

Ci sono anche le dichiarazioni della Polizia, la quale aveva cercato di spiegare ai rivoltosi che non avevano affatto autorizzato la manifestazione precedente degli estremisti di destra e che l’uomo che si era permesso di bruciare il Corano era stato arrestato subito dopo la diffusione del video online:

Police officers tried to control the situation by explaining their earlier arrests. “The police did not give them [the far-right activists] permission to do anything,” one officer assured a small but angry crowd gathered around him. “We arrested him as soon as a film came out on the internet showing they had burnt a Qur’an, and we arrested several of the others.”

Osserviamo quanto riportato da Reuters nell’articolo intitolato «Violence erupts in Swedish town of Malmo after anti-Islam actions, police say» dove leggiamo alla prima riga una sintesi degli accaduti:

STOCKHOLM (Reuters) – A riot broke out on Friday in the southern Swedish town of Malmo, where at least 300 people had gathered to protest against anti-Islam activities, police said.

Insomma, anche per Reuters si tratta di violenze e proteste contro la manifestazione anti-islamica avvenuta durante la giornata.

Le notizie dalla Svezia

A coprire la notizia è stato il sito della televisione pubblica Sveriges Television (SVT) con diversi articoli. In uno di questi, pubblicato il 29 agosto 2020, vengono riportati i fatti in ordine cronologico:

  1. Mercoledì 26 agosto: la Polizia nega la manifestazione contro l’Islam per motivi di sicurezza e Dan Park, tra gli organizzatori, presenta ricorso al tribunale;
  2. Venerdì 28 agosto: il tribunale autorizza la Polizia a negare la manifestazione anti Islam del provocatore Dan Park
  3. Venerdì 28 agosto: l’estremista danese Rasmus Paludan viene bloccato al confine e non gli viene permesso di entrare in Svezia, dove voleva bruciare il Corano avvolto nella pancetta;
  4. Venerdì 28 agosto: nonostante il divieto, a Stortorget (Malmö) manifestanti vengono arrestati dopo aver preso a calci il Corano. Sul posto viene bruciata una copia del testo musulmano, scatenando l’ira della comunità islamica;
  5. Venerdì 28 agosto: si scatena la protesta violenta contro la manifestazione e i gesti degli estremisti di destra contro il Corano.

Le azioni violente contro la Polizia avvenute in serata, caratterizzate da roghi stradali ben visibili nei video diffusi online, non sono quelle degli estremisti di destra. Non per niente la tv svedese riporta le dichiarazioni della comunità musulmana, a partire dall’Imam Samir Muric (lo stesso citato dal The Guardian) il quale si dichiara scioccato per quanto accaduto, accusando i provocatori di estrema destra di aver ottenuto ciò che volevano e sostenendo che i manifestanti non erano buoni musulmani:

Han baserar det på sättet demonstranterna uppträdde, klädde sig och pratade. Hade de varit praktiserande muslimer hade de dessutom tagit paus för bön när det var dags enligt imamen, vilket ingen gjorde.

– De svor mycket och betedde sig på ett sätt som tydde på att de inte var praktiserande muslimer. Min bedömning är att det var människor som var ute efter bråk, det var inte den typen av personer som jag brukar se i moskén, säger Samir Muric.

Sempre nel sito della tv svedese vengono riportate le dichiarazioni dei residenti musulmani, sconvolti per quanto accaduto e prendendo le distanze dai rivoltosi violenti che contestavano la manifestazione di estrema destra.

Nel sito della Polizia svedese è possibile leggere un comunicato del 29 agosto 2020 a firma Thomas Johansson dove si riporta chiaramente che gli scontri sono nati a seguito delle manifestazioni di estrema destra non autorizzate dove è stata bruciata una copia del Corano.

Conclusioni

Ci sono due episodi ben distinti:

  • manifestazioni di attivisti di estrema destra non autorizzate, dove il libro del Corano è stato preso a calci e bruciato;
  • la manifestazione violenta in serata, scoppiata per colpa del gesto anti-islamico degli estremisti di destra.

Visto quanto riportato dai media svedesi e da quelli esteri, come The Guardian e Reuters, non risulta corretto sostenere che i 300 colpevoli degli scontri avvenuti in serata a Malmö siano attivisti di estrema destra scesi in strada protestare contro i musulmani.

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