Galli: «Sbagliato tornare a scuola e votare a settembre. I tamponi nelle aule? Troppo tardi. È stata un’estate folle»

Il professore della Statale di Milano spiega che l’attuale aumento dei contagi è legato ai comportamenti «folli» di questa estate: «Non ci sarà una seconda ondata, ma un’ondina sì»

Come è ormai solito fare dall’inizio dell’epidemia, l’infettivologo Massimo Galli non usa giri di parole per commentare l’aumento dei casi giornalieri di Coronavirus: «È bastato fare i tamponi ai giovani di ritorno dalle vacanze per scoprire che il virus circola». Il professore dell’Università Statale di Milano intervistato da La Stampa ha definito l’attuale situazione epidemiologica non preoccupante, ma sui tamponi rimangono le criticità.


«Il vero problema è la limitata efficienza del sistema, data dalla grande depauperazione negli anni della medicina preventiva territoriale», dice Galli aggiungendo che «ogni potentato locale fa quello che gli pare e l’alternativa è solo il privato: uno scandalo per il nostro sistema sanitario durante un’epidemia».


Mentre si va verso la fine dell’estate, è tempo di bilanci di una stagione folle che l’infettivologo dice che non avrebbe permesso: «Di ritorno dalle vacanze si incontra tanta gente e i tamponi sono la foto di un’istante. Bisogna vedere quale sarà il risultato di questo setaccio a maglie
larghe. Non mi aspetto una seconda ondata, ma qualche ondina sì».

Ma i problemi più grandi – secondo Galli – si presenteranno con l’apertura delle scuole. Un’apertura che sarebbe dovuta essere posticipata ad ottobre, così come le elezioni: «Se non si potesse garantire il distanziamento e visto che la mascherina per i bambini è utopica, il suggerimento utile oltre all’arieggiamento delle aule è fare più test a scuola, anche se ora mi pare tardi per organizzarli».

Foto copertina: ANSA/TINO ROMANO

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