La Disney gira «Mulan» vicino ai campi di internamento per uiguri e nei titoli di coda ringrazia la Cina


La valle di Tuyuk, il deserto di Mingsha Shan. Sono solo alcune delle località dove la Disney ha girato il film Mulan, disponibile sulla piattaforma plus dal 4 settembre. Le zone si trovano nella Regione autonoma dello Xinjinag, nella Cina nord-occidentale. Nulla di strano se non fosse che da anni la popolazione della Regione è al centro di una dura repressione da parte di Pechino.
Abitate in maggioranza dall’etnia uigura, una popolazione di lingua turcofona e di religione musulmana, nelle località scelte dalla Disney sono presenti campi di internamento dove milioni di uiguri sono stati rinchiusi e sottoposti ad abusi e torture.
Nei titoli di coda, il ringraziamento dell’azienda americana alla Cina per aver permesso le riprese ha scatenato una bufera social e fatto piovere dure critiche sulla Casa di Topolino. Da mesi ormai la comunità internazionale ha chiesto alla Cina di mettere fine alle persecuzioni della popolazione uigura, sottoposta a un genocidio culturale e privata dei diritti più basilari.
September 9, 2020
«Questo film – ha spiegato Tahir Imin, attivista uiguro esiliato a Washington – è stato realizzato con l’assistenza della polizia cinese mentre allo stesso tempo questa stessa polizia commetteva crimini contro la popolazione uiguri a Turpan». Il ricercatore indipendente Adrian Zenz fa notare come la località di Turpan, le cui autorità sono state ringraziate nei titoli di coda, è la prima da aver avuto casi documentati di campi di “rieducazione” contro i cittadini uiguri.
September 8, 2020
Sui social è cosi partito l’hashtag #BoycottMulan (Boicottare Mulan), mentre dalla Disney non ci sono ancora state risposte o commenti. Il film era già finito al centro di pesanti critiche qualche mese fa, dopo che la protagonista, l’attrice Liu Yifei, aveva appoggiato Pechino nella repressione delle proteste a Hong Kong.
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