Cesare Battisti verrà trasferito nel carcere di Rossano. E resta in «alta sicurezza»

Il Dap ha respinto la richiesta dell’ex terrorista per un regime detentivo più mitigato a Milano o a Roma

Cesare Battisti verrà trasferito nei prossimi tempi dal carcere di Oristano, in Sardegna, a quello di Rossano, in Calabria: qui verrà recluso nel circuito di alta sicurezza 2, destinato ai detenuti condannati per fatti legati al terrorismo. Verrà trasferito quando nell’istituto calabrese sarà disponibile un posto nel carcere, e Battisti prima passerà li 15 giorni in isolamento sanitario per le disposizioni anti-Coronavirus.


Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha infatti respinto la domanda di Battisti per usufruire di un regime detentivo più mitigato a Milano o a Roma, col parere conforme della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.


La polemica

«Io faccio l’avvocato e ho scritto più istanze formali al Dap e al ministero competente e apprendo che i media godono del privilegio di una risposta che a me, in tutti questi mesi, non è mai stata data, rendendo quindi impossibile ogni impugnazione o altro», polemizza uno degli avvocati di Battisti, Davide Steccanella. «Dispiace, inoltre, che per apprendere ciò sia stato necessario che il mio assistito compisse un atto come lo sciopero della fame», protesta che Battisti aveva avviato due giorni fa contro il suo illegittimo isolamento.

Il carcere, prosegue, è «di fatto irraggiungibile da familiari e difensori come ben noto al Ministero». L’ex terrorista dei Pac condannato all’ergastolo per 4 omicidi e altri gravi reati ha comunque terminato la condanna a sei mesi di reclusione in isolamento diurno che gli era stata inflitta insieme all’ergastolo. Ora può insomma fare accesso a un regime detentivo meno rigido, con gli spazi di socialità previsti dall’ordinamento penitenziario per il circuito di alta sicurezza dove sono reclusi i crimini degli anni di piombo.

In copertina POLIZIA DI STATO | L’ex terrorista Cesare Battisti arrestato in Bolivia, in una foto pubblicata sul profilo Twitter della Polizia di Stato, 13 gennaio 2019.

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