Parte l’assalto alle piste da sci di Cervinia: code e assembramenti dalla biglietteria – Il video

di Fabio Giuffrida

Il prossimo Dpcm, previsto per oggi, potrebbe portare alla chiusura degli impianti sciistici. Ma le regioni non ci stanno e continuano il braccio di ferro con il governo. Intanto è polemica sulla prima giornata di sci in Valle d’Aosta

Dopo le palestre, sono gli impianti sciistici a finire sotto la lente d’ingrandimento del premier Giuseppe Conte in vista del nuovo Dpcm. Ieri, infatti, le piste di Cervinia, in Valle d’Aosta, come mostrano le immagini e i video pubblicati sui social, sono state prese d’assalto. Così è cominciato il braccio di ferro tra governo e Regioni: l’esecutivo, infatti, vorrebbe chiudere gli impianti sciistici mentre i presidenti di Regione no (l’eventuale chiusura confluirebbe nel prossimo Dpcm anti-Coronavirus, previsto proprio per oggi).


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FACEBOOK | Una foto tratta dal profilo Facebook di Stefano Pezzano

Eppure le immagini che arrivano da Cervinia ci raccontano, da una parte, la mancanza del distanziamento sociale agli ingressi, dall’altra le lunghe code alle casse per lo skipass. Questo, infatti, è quello che è accaduto nella prima mattinata quando, sulle piste di Breuil-Cervinia, sono arrivate circa 2.000 persone.


La società che gestisce l’impianto sciistico si è difesa sostenendo che la coda è stata «gestita all’aria aperta» e che tutti gli sportelli di biglietteria «erano in funzione», oltre alle casse automatiche e agli acquisti online. Il problema, infatti, si è posto principalmente nelle prime ore, poi la situazione sembra essere tornata alla normalità. Controllata la temperatura corporea di tutti i presenti che, è bene ricordarlo, erano muniti rigorosamente di mascherine. In quota il distanziamento sociale «è stato naturale» scrive il quotidiano La Stampa. Almeno lì nessun assembramento.

Foto in copertina da Twitter

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