Torino, tragedia di Piazza San Carlo: il pm chiede la condanna a 1 anno e 8 mesi per la sindaca Appendino

Durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid nel giugno 2017, una gang di giovani spruzzò lo spray al peperoncino tra la folla. Nella calca morirono due donne e più di mille persone rimasero ferite

Con le accuse di disastro, lesioni e omicidio colposo, il pubblico ministero, Vincenzo Pacileo, ha chiesto un anno e otto mesi di reclusione per la sindaca di Torino, Chiara Appendino, al processo per i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017. In quella serata, durante la finale – proiettata sul grande schermo – tra Juventus e Real Madrid una gang di giovani aveva spruzzato nell’aria lo spray al peperoncino per creare il panico e poter derubare cosi con facilità i tifosi. Ma, il caos generato dal gesto portò al ferimento di più di mille persone e alla morte di due donne: Erika Pioletti e Marisa Amato.


Il pm ha chiesto anche 3 anni e 6 mesi per Enrico Bertoletti, un professionista che si occupò di un progetto per conto degli organizzatori della serata; un anno e sette mesi per Maurizio Montagnese, responsabile dell’agenzia turismo Torino; un anno e otto mesi per l’allora questore Angelo Sanna; 2 anni per l’ex capo di gabinetto del comune, Paolo Giordana.


La scorsa settimana, durante l’udienza dell’11 novembre, Appendino, che ha chiesto il rito abbreviato, aveva dichiarato di aver fatto quanto «era di sua competenza». L’impressione, aveva dunque commentato il procuratore aggiunto Pacileo, era «che ciascuno abbia interpretato il proprio ruolo in maniera troppo burocratica. È mancato un coordinamento tra i soggetti che dovevano intervenire»

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