Coronavirus, in Veneto mai così tanti decessi: 108 in 24 ore. Sono 3.607 i nuovi casi. Zaia: «L’indice Rt cala troppo lentamente»

di Maria Pia Mazza

Il presidente della Regione: «Ci sono persone che pensano che il virus non possa colpirle. Se vedessero la situazione nelle terapie intensive cambierebbero idea»

Sono 3.607 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Veneto nelle ultime 24 ore. Nel bollettino odierno, il dato più preoccupante è quello dei decessi: 108, mai così tanti. Una cifra che porta il totale delle vittime a 4.173 dall’inizio della pandemia. Il rapporto tra positivi e numero di test effettuati è in lieve calo, al 6,93% (ieri era al 7,51%). Il numero di persone attualmente positive a livello regionale è pari a 74.958. Continua a preoccupare fortemente la pressione sulle strutture ospedaliere, in cui si registrano «numeri ben più alti rispetto alla prima ondata», così come sottolineato dal governatore veneto, Luca Zaia.



Le persone attualmente ricoverate presso le strutture ospedaliere del Veneto sono 3.059 in totale, di cui 340 in terapia intensiva (+3 rispetto a ieri), mentre 2.719 pazienti Covid sono ricoverati in area non critica (+15 rispetto alle rilevazioni di 24 ore fa). Il numero di pazienti dimessi raggiunge complessivamente quota 7.740, grazie alle +92 nuove guarigioni.

Zaia: «Abbiamo l’indice Rt più alto d’Italia e cala troppo lentamente»

Zaia ha subito detto che, alla luce dei dati odierni, «non è possibile tranquillizzare nessuno. Abbiamo l’indice Rt più alto d’Italia, pari a 1,11, che cala però troppo lentamente». «Se da un lato è vero che il numero di tamponi è alto – ha proseguito Zaia – è pur vero che la mancanza di distanziamento sociale fa la parte del leone su questa partita. Siamo fortemente preoccupati perché ci aspettiamo che le curve inizino a virare».

«Non esiste l’alibi del fatto che siamo stati in zona gialla – prosegue Zaia – ma oggi la pressione si sente soprattutto a livello ospedaliero. Se evitiamo gli assembramenti ne veniamo fuori velocemente, altrimenti sul futuro piomba un enorme punto di domanda». «Noi – ha proseguito il governatore – non possiamo teleguidare le persone, ma più che dare raccomandazioni non sappiamo cosa possiamo fare. Anche perché c’è una parte di popolazione, in particolare gli under 60, che pensa che il virus non possa colpirli. Se vedessero la situazione nelle terapie intensive cambierebbero idea». La raccomandazione del presidente Zaia è sempre la stessa: «Mascherine, igiene e mantenere il distanziamento sociale».

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