Piero Angela: «Mi vaccinerò perché mi fido della scienza. L’alternativa è solo aumentare il rischio di ammalarsi»

di Redazione

Chi teme per la propria incolumità, per il divulgatore dovrebbe invece pensare che a far più paura è la malattia stessa. «Lo dicono i numeri: 60mila morti»

Piero Angela si vaccinerà. E con lui, anche sua moglie. Questo perché il capostipite dei divulgatori scientifici italiano ha fiducia nella scienza – e come potrebbe essere, altrimenti? -, nelle case farmaceutiche e nella possibilità che esista un farmaco in grado di neutralizzare il contagio da Coronavirus. «Sono stati realizzati da case farmaceutiche importanti, che hanno realizzato in passato medicine utilissime nel curare le malattie. È vero che business is business, ma non si esporrebbero mai al rischio di risarcimenti miliardari in caso di reazioni avverse molto gravi», ha detto Angela in un’intervista rilasciata a la Repubblica.


Il giornalista ha spiegato che la sua sicurezza in materia deriva (anche) dal fatto che i vaccini saranno approvati dalle agenzie del farmaco, prima fra tutte l’americana Food and drug administration, una istituzione molto seria che non dà il via libera a un medicinale senza avere prove solidissime della sua efficacia». Per Angela è necessario che tutti si sottopongano a vaccinazione, non solo anziani e categorie fragili. «Abbiamo ormai capito che il Coronavirus è estremamente contagioso: appena si abbassa la guardia il contagio nella popolazione torna ad aumentare. Perché questo meccanismo si arresti è necessario raggiungere l’immunità di gregge, con il 70% delle persone refrattarie al virus. Ecco perché tutti dovrebbero vaccinarsi», ha dichiarato.


Nessuna paura, dunque. Chi teme per la propria incolumità, dovrebbe invece pensare che a far più paura è la malattia stessa. «Lo dicono i numeri: 60 mila morti. L’alternativa è non vaccinarsi e lasciare che il virus circoli sempre più, aumentando la sua forza e quindi anche il rischio di ammalarsi». E sulla teoria che vorrebbe mutazioni genetiche post vaccino, il presentatore televisivo non ha dubbi. «Forse mescolano informazioni molto diverse. Esiste la tecnica Crispr, premiata quest’anno anche con il Nobel, che sfruttando un meccanismo batterico, taglia e incolla sequenze di codice genetico. Ma il vaccino basato sul Rna è una cosa totalmente diversa e gli esperti sanno benissimo come manipolare queste molecole. Io mi fido di loro quando mi dicono che il vaccino è sicuro».

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