Conte vuole portare il Recovery Plan in Cdm entro fine anno. Italia Viva positiva: «Qualcosa è cambiato»

di Redazione

«Non c’è più fiducia», diceva ieri Ettore Rosato. Ma oggi il clima sembra diverso. La task force? «Ce la chiede l’Europa per il monitoraggio», dice il premier. «Ci ragioniamo insieme»

Un incontro con le delegazioni di maggioranza del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico. E un clima, a detta di Italia Viva, cambiato. È questo il bilancio della giornata politica sul Recovery plan con gli incontri tra il premier Giuseppe Conte e i partiti di maggioranza. Conte ha spiegato di «voler approfittare di queste vacanze per lavorare e arrivare in consiglio dei ministri prima della fine dell’anno, tra il 26 e il 31 dicembre». Perché tergiversare «sarebbe un pessimo segnale a noi stessi, al Paese e ai cittadini che stanno soffrendo».


Sullo sfondo, una verifica di governo che va avanti ormai da giorni. «Oggi inizia una interlocuzione che però deve procedere in modo costante e serrato perché è interesse di tutti e in particolare della intera comunità nazionale che il Recovery Plan proceda speditamente perché non possiamo permetterci ritardi», ha detto Conte ai suoi interlocutori politici.


I dem

«In un paio di giorni il Pd si riserva di inviare una proposta sulla bozza del Recovery Plan che è stato consegnato nel pomeriggio alla delegazione», sottolineano in serata fonti dem dopo il vertice con il premier. Conte risponde ancora ai rilievi di Italia Viva che lo accusa di voler gestire i fondi in arrivo senza il coinvolgimento di Camera e Senato. Mai, dice Conte alla delegazione dem, ha pensato «all’esistenza di una struttura centralizzata che possa essere invasiva o possa intralciare le prerogative, i poteri, le facoltà ma anche responsabilità che competono alle amministrazioni centrali, territoriali, periferiche».

Il premier si dice dispiaciuto «che il dibattito pubblico abbia creato tale polverone. I ministeri, le regioni, i sindaci sono e rimarranno soggetti attuatori». «La questione della governance del Recovery non può essere accantonata», spiegano ancora dal Partito democratico, che «chiede chiarezza su questo aspetto» e sostiene che «è corretto impostarla nella forma della sussidiarietà ma non della sostituzione alle prerogative dell’amministrazione centrale e periferica dello Stato».

La task force

«Occorrerà una riflessione ampia e condivisa», spiega il premier parlando della task force. «È chiaro che avremo bisogno di qualche strumento, che ci assicurerà innanzitutto un monitoraggio. Ce lo chiede l’Ue, che vuole un monitoraggio puntale, concentrato, centralizzato. Su questo però potremo tornare a ragionarci tutti insieme per trovare le migliori soluzioni nell’interesse collettivo. Non è pensabile, e non ci abbiamo mai pensato, che ci sia una struttura centralizzata che possa essere invasiva».

L’incontro con il M5S

L’incontro con i dem è stato preceduto in giornata da quello con il Movimento 5 Stelle. «Il Piano nazionale deve riflettere e riflette le indicazioni del Parlamento sulle linee guida. Ringrazio i parlamentari che hanno lavorato nelle rispettive commissioni a quelle relazioni che sono state fatte con impegno. Non vedo l’ora di mandare il documento di aggiornamento per poi ricevere ulteriori indirizzi e predisporci al piano finale», ha detto il premier ai grillini.

«Oggi abbiamo visto quello scatto in avanti che auspicavamo», commenta sui social il capo politico reggente dei 5 Stelle, Vito Crimi. «L’obiettivo del Recovery plan è da realizzare attraverso la collegialità e la condivisione delle scelte all’interno della maggioranza, affinché si determini un chiaro piano d’azione».

E Italia Viva?

«Non c’è più fiducia», diceva ieri il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato. «Qualcosa è cambiato», spiega oggi il renziano. «Il presidente Conte ha convocato una serie di riunioni che sono cominciate oggi. Mi sembra un fatto positivo. Poi vediamo come vanno. Ma ieri sera c’è stato un fatto nuovo», spiega.

In copertina ANSA/Filippo Attili/Ufficio Stampa Palazzo Chigi | Il premier Giuseppe Conte

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