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Prove di distensione tra Conte e Italia Viva. Bellanova: «La task force non c’è più»

22 Dicembre 2020 - 19:39 Redazione
La capodelegazione dopo due ore di confronto a Palazzo Chigi: «Finalmente si comincia a discutere nel merito. Ci siamo riservati di presentare un documento»

«Finalmente Conte ha preso atto che le proposte di Italia Viva sono assolutamente positive e la task force nel testo» del Recovery Plan che «ci è stato mandato ieri sera non c’è più». Così la capodelegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova, che dopo il vertice con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi parla di «un passo avanti». L’incontro è durato circa due ore e sembra avere riavvicinato le parti, dopo le tensioni delle ultime settimane tra il premier e Matteo Renzi: «Finalmente si comincia a discutere nel merito», ha detto Bellanova. «Ci siamo riservati di presentare un documento. Abbiamo chiesto perché ci sono solo 9 miliardi sulla sanità e perché non si possono utilizzare i 37 miliardi del Mes».

Nuovo confronto settimana prossima

Presenti a Palazzo Chigi anche Maria Elena BoschiLuigi Marattin, Ettore Rosato, Davide Faraone e la ministra Elena Bonetti. «Quando la discussione avrà un termine? Nei primi giorni della settimana prossima», ha detto Bellanova. La delegazione di Italia Viva, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso qualche giorno di tempo per esaminare la documentazione illustrata nel corso dell’incontro con il premier Conte. Già lunedì 28 dicembre, si apprende ancora, i renziani faranno pervenire un loro contributo di sintesi così come le altre forze politiche. Subito dopo partiranno i tavoli di confronto.

Il ministro per gli Affari Ue Enzo Amendola: «La governance è nelle linee guida»

Enzo Amendola, ministro per gli Affari Ue, ha parlato con i cronisti di Palazzo Chigi per spiegare che il meccanismo della task force per la gestione dei fondi del Recovery Plan non è stata del tutto abolita: «La governance è nelle linee guida della commissione Ue, a pagina 33 l’Ue ci chiede una struttura che monitori. Poi ogni paese sceglie come costruirla». Amendola specifica però che questa struttura non sarà alternativa al governo: «La governance non sostituirà i ministeri, come è stato detto. Delineeremo queste norme come abbiamo sempre fatto in questi due giorni, lavorando con pragmatismo e coesione».

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