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Il vaccino Oxford Astrazeneca era già pronto a marzo 2020? No, smontiamo la teoria del complotto

17 Gennaio 2021 - 16:00 David Puente
La data in un flaconcino suggerisce ai complottisti che il vaccino fosse già pronto fin dall’inizio della pandemia, ma si sbagliano

Circola sui social la foto del presunto vaccino anti Covid19 di Oxford AstraZeneca, ma ciò che desta curiosità negli utenti sarebbe la data riportata nel contenitore: il 15 marzo 2020. Come è possibile? Era tutto premeditato e la foto è la prova che lo dimostra? No, ci troviamo di fronte all’ennesima teoria del complotto.

Il tweet dell’utente Beatrice_tom che confonde (marzo con maggio).

Si tratta di un fotogramma di un video che troviamo pubblicato il 20 dicembre 2020 sul sito Newseu.cgtn.com, dove la data completa presente nel contenitore è il 15 marzo 2020. Il video, in realtà, circolava già a giugno 2020 in alcuni siti britannici come l’Evening Standard.

Per chi ha fretta

  • I primi studi sui vaccini erano iniziati già a febbraio 2020.
  • Il flaconcino fa riferimento al periodo precedente alla fase clinica, i volontari vennero reclutati tempo dopo.
  • Il nome ChAdOx1 fa riferimento all’adenovirus, progettato anni prima, usato come vettore per il vaccino di Oxford-Astrazeneca.
  • Il vettore ChAdOx1 venne usato in passato per la ricerca su altri virus come quello della MERS-CoV, un altro coronavirus.

Analisi

Ecco lo screenshot presente nel sito di CGTN:

Dal video pubblicato a giugno 2020 dal britannico Evening Standard notiamo gli stessi dati presenti nell’etichetta:

ChAdOx1 nCoV-19
D8 Amp4.2
Harvest on Freeze 1
Tube 2/8
15-Mar-20
CBF-20 P10

La data del 15 marzo 2020 non dovrebbe stupire nessuno anche perché le date dello studio sono perfettamente in linea. Lo possiamo notare anche grazie a un articolo del 7 febbraio 2020 del sito dell’Università di Oxford in cui viene annunciato l’inizio della ricerca:

Dallo stesso sito dell’Università notiamo che a marzo era iniziata la ricerca dei volontari per la sperimentazione clinica:

L’immagine diffusa online per sostenere che il vaccino fosse pronto a marzo 2020 è completamente infondata proprio perché all’epoca lo si stava ancora studiando, soprattutto a seguito dell’isolamento del virus che ha permesso l’avvio delle analisi.

Il flaconcino ritratto non risulta essere una comune fiala come quelle che vediamo di solito parlando di vaccini e soprattutto non risulta che il prodotto di Oxford-Astrazeneca debba essere conservato nel ghiaccio secco. Ciò che viene ritratto potrebbe essere un processo chiamato snap-freezing utile per congelare dei campioni utilizzati all’epoca per la ricerca iniziale sugli animali.

Ora bisogna fare un’azione preventiva. Il vaccino basato su adenovirus di Oxford-Astrazeneca viene citato con i nomi ChAdOx1 e AZD1222. Se cerchiamo online il primo nome, notiamo che ci sono articoli come quello pubblicato nel 2014 su Molecular Therapy dal titolo «Clinical Assessment of a Novel Recombinant Simian Adenovirus ChAdOx1 as a Vectored Vaccine Expressing Conserved Influenza A Antigens». Si tratta della prova che il vaccino anti Covid19 fosse pronto da anni? No!

ChAdOx1 è il vettore del vaccino basato su adenovirus, lo stesso usato negli anni passati per un vaccino contro la MERS-CoV. Il nome completo è Chimpanzee Adenovirus Oxford One, un virus progettato sulla base di un comune virus del raffreddore che infettava gli scimpanzé, che l’Istituto Jenner dell’Università di Oxford sostiene che possa essere adattato per la creazione di ulteriori vaccini contro altre malattie. Ecco perché Oxford e Astrazeneca sono stati così veloci a sviluppare il loro prodotto, per il semplice fatto che usavano una base già sperimentata e adattabile per l’occasione.

Conclusioni

La foto diffusa online non prova in alcun modo le teorie di complotto degli utenti. Il flaconcino datato 15 marzo 2020 è in linea con il periodo in cui l’Università di Oxford aveva annunciato – un mese prima – l’inizio della ricerca scientifica per il nuovo vaccino.

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