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Il ritorno di Jack Ma. Dopo tre mesi rispunta fuori il profeta dell’e-commerce che aveva criticato il governo cinese

20 Gennaio 2021 - 17:09 Valerio Berra
Il 24 ottobre la sua ultima apparizione pubblica: durante una conferenza aveva accusato il sistema bancario cinese di lavorare come un «banco dei pegni». Non è ancora chiaro cosa sia succeso tra Jack Ma e il Partito Cinese

Il valore delle azioni di Alibaba Group, quotato alla borsa di Hong Kong, è salito del 9% nell’arco di un’ora. Un balzo che è un respiro di sollievo per tutti i finanziatori che hanno investito nel colosso dell’e-commerce cinese. E tutto è dovuto a una singola notizia: Jack Ma è tornato. L’imprenditore più noto della Cina, ma non il più ricco, era scomparso dalla scena il 24 ottobre dopo una conferenza in cui aveva criticato il sistema bancario cinese accusandolo di agire come se fosse un banco dei pegni: «Dobbiamo creare un nuovo sistema per la prossima generazione e per i giovani. Dobbiamo riformare il sistema attuale». Nessuna notizia. Nessuna partecipazione a eventi pubblici in cui era atteso, nemmeno alla finale di Africa’s Business Heores, il talent show dedicato ai giovani imprenditori promosso dalla sua fondazione.

Nulla fino ad oggi, quando Jack Ma è tornato a mostrarsi. L’imprenditore è intervenuto durante la consegna di un premio sostenuto dalla sua fondazione rivolto agli insegnati dei distretti rurali cinesi. Il Tianmu News, testata legata al partito, ha riportato un messaggio di Ma: «In questo periodo, i miei colleghi ed io abbiamo studiato e pensato, e ci siamo dedicati ancora più fortemente all’idea di filantropia educativa». Jack Ma ha anche invitato tutti i 100 insegnati che hanno vinto questo premio a fare un viaggio insieme a lui a Sanya, meta turistica nel Sud della Cina dove di solito si teneva la premiazione del concorso: «Quando la pandemia sarà passata troveremo sicuramente il tempo per recuperare il viaggio di tutti a Sanya, quindi ci vedremo allora!».

Il chip nel fianco, il problema della Cina con le aziende tech

In Cina non è certo la prima volta che un volto noto sparisce per qualche mese dopo un momento di tensione con il Partito Comunista. Eva Doue e Lyric Li hanno ricordato sul Washington Post il caso di Fan Bingbing, una delle più note attrici del Paese. Nel 2018 scompare improvvisamente dalle scene per riapparire solo dopo diversi mesi confessando di aver evaso il fisco e di aver pagato una multa consistente per il suo reato: «Mi vergogno e mi sento in colpa per quello che ho fatto, e chiedo sinceramente scusa a tutti voi», scriveva sul social Weibo.

Non è ancora chiaro cosa sia succeso tra Jack Ma e il Partito Cinese. Dopo la scomparsa a fine ottobre il governo ha bloccato infatti l’Ipo, l’ingresso in Borsa, di Ant Group, la compagnia sorella di Alibaba che si occupa di finanza. Il suo esordio in Borsa doveva essere il più grande nella storia. L’operazione infatti era stimata sui 27 miliardi di dollari ed è stata bloccata a il 3 novembre, due giorni prima del lancio. A questo riguardo il Quotidiano del Popolo, anche questo vicino al Partito Comunista, aveva scritto: «Per l’economia delle piattaforme online, il rafforzamento della supervisione anti-monopolio non porta un ‘inverno’ per l’industria, ma piuttosto un nuovo punto di partenza per uno sviluppo migliore e più sano».

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