Francia, al momento niente lockdown. Intanto il governo blocca i voli con i Paesi fuori dall’Europa

Confermato il coprifuoco dalle 18 alle 6 già in vigore da due settimane, ma con controlli aggiuntivi. Da domani a mezzanotte partirà il blocco degli spostamenti da e per Paesi extra-europei

In Francia il terzo lockdown può aspettare, almeno per il momento. Lo ha detto il premier Jean Castex al termine della riunione del Consiglio di difesa sanitario per far fronte all’epidemia di Coronavirus che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare altre 22 mila casi e 820 vittime, portando il totale a oltre quota 75 mila. «Alla luce delle ultime cifre, possiamo avere ancora una chance di evitare il lockdown», ha dichiarato Castex che ha presentato una serie di nuove restrizioni che il Paese adotterà a partire da lunedì per tentare di appiattire la curva del contagio visto il «forte rischio di accelerazione».


Coprifuoco, controlli e blocco di voli

Tra le misure previste dal Governo francese c’è la chiusura a partire da domenica di tutti i centri commerciali non alimentari di superficie superiore a 20 mila metri quadrati, quelli che, stando alle parole del premier, «favoriscono di più il contatto tra le persone». Da lunedì invece i contapersone verranno rafforzati in tutti i grandi magazzini, compresi i supermercati. Anche il lavoro a distanza sarà rafforzato in tutte le imprese in cui è praticabile. Il Governo si è anche impegnato a far pervenire i sussidi di disoccupazione a tutti i dipendente e le aziende colpite.


Confermato anche il coprifuoco nazionale dalle 18 alle 6 di mattina, già in vigore da due settimane, la cui applicazione però diventerà ancora più stringente grazie a controlli aggiuntivi che partiranno lunedì, soprattutto per scovare feste clandestine o ristoratori che rimangono aperti illegalmente «affinché le violazioni di alcuni non vanifichino gli sforzi di tutti». Infine, Castex ha anche annunciato che a partire da sabato a mezzanotte ogni ingresso in Francia e ogni uscita verso Paesi extra-europei sarà vietato, salvo per «motivi imperativi» di necessità.

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