In Evidenza ENISiriaUSA
CULTURA & SPETTACOLOCinemaCoronavirusPremio OscarUSA

Oscar 2021: ecco come saranno quest’anno. Data ufficiale, nomination e regole ai tempi del Coronavirus

17 Febbraio 2021 - 13:19 Redazione
Appuntamento al 25 aprile 2021 con una cerimonia in presenza ma con dirette streaming da più parti del mondo. Nomadland tra i favoriti come miglior film straniero

Stanno arrivando, ma un po’ più tardi del solito: i primi Oscar dell’era Covid sono attesi per il 25 aprile, mentre l’annuncio delle candidature è previsto per marzo. La grande serata non sarà quindi come di consueto a febbraio. L’appuntamento è slittato, nella storia, solo altre tre volte: nel 1938 in occasione dell’inondazione di Los Angeles; 30 anni dopo, in seguito all’assassinio di Martin Luther King e nel 1981 con il tentato omicidio a Ronald Reagan. Lo spostamento è stato deciso per dare una risposta alla crisi del settore cinematografico causata dalla pandemia da Coronavirus e quindi assicurare più tempo ai film per uscire. Gli Oscar 2021 sono destinati certamente a fare discutere, per le “regole di ingaggio” che quest’anno cambiano proprio in ragione dell’emergenza sanitaria e degli effetti che ha avuto sul mondo del cinema, tra uscite saltate e sale vuote.

Data e ora della cerimonia e come seguirla

L’appuntamento con la 93esima edizione degli Academy Awards quindi è per il 25 aprile 2021 (la data originariamente prevista era quella del 28 febbraio), probabilmente a partire da mezzanotte e mezzo (ora italiana) nella notte tra il 25 e il 26.

Come funzionerà quest’anno 

Non ci sono ancora informazioni definitive su un’eventuale conduzione. Tra le ipotesi, quella di proseguire sulla strada tracciata negli ultimi due anni con l’alternanza di una serie di vip sul palco e una conduzione a staffetta tra un’incoronazione di categoria e l’altra. Appaiono lontane anni luce le immagini della cerimonia dello scorso anno, con il trionfo di Parasite e quel pubblico così stranamente vicino e senza mascherina, se lo si guarda con gli occhi di oggi. Nonostante la pandemia, però, gli Oscar di quest’anno dovrebbero comunque svolgersi dal vivo. Lo slittamento di due mesi della cerimonia sposta l’appuntamento alla primavera, periodo meno “favorevole” ai contagi rispetto al freddo inverno.

L’Academy vuole una cerimonia in presenza e non intende sacrificare il red carpet sull’altare del remoto a cui il virus potrebbe obbligare, anche come segnale a una categoria fortemente in crisi. Ma come assicurare presenza e sicurezza? Con una serie di dirette in streaming da più parti del paese e del mondo, giacché il Dolby Theatre di Los Angeles, sede storica della cerimonia degli Oscar, potrebbe non bastare. E quindi si parla del coinvolgimento di New York ma anche di altre città fuori dagli Stati Uniti come Londra. «La sicurezza e la salute dei partecipanti sono la prima preoccupazione e detteranno quanto accadrà il 25 aprile», ha spiegato un portavoce dell’Academy confermando l’idea del «live» da «molteplici location».

Cambia il regolamento

Il direttivo tecnico e produttivo delle operazioni della notte degli Oscar vede protagonisti il regista Steven Soderbergh, Stacey Sher, collaboratrice di produzione che con Soderbergh ha lavorato in Contagion, e Jesse Collins, produttore esecutivo dei Grammy Awards e dello show dell’intervallo del Super Bowl. La pandemia ha portato dei piccoli ritocchi al regolamento della notte degli Oscar. Molte pellicole sono riuscite a uscire in ritardo (o non sono proprio uscite), e quindi è stato fondamentale dare una ulteriore finestra di eleggibilità dei film che ora possono essere candidati fino al 28 febbraio (inizialmente la data prevista era quella del 31 dicembre).

Nelle edizioni precedenti, spiega Wired, per partecipare era necessario essere stati programmati almeno in una sala di Los Angeles per una settimana. Per quest’anno sarà sufficiente che l’uscita fosse anche solo pianificata (per poi magari essere saltata a causa delle restrizioni Covid, mandando il film direttamente in streaming o noleggio). Tra le candidature, molte pellicole prodotte dalle piattaforme streaming: e Netflix d’altro canto si fa notare ormai da qualche tempo nella notte degli Oscar. È tra le ipotesi il fatto che alcune categorie più tecniche vengano unite in favore di quelle più importanti: le categorie miglior montaggio sonoro e miglior sonoro saranno per esempio accorpate per abbassare il numero di premi a 23. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra la sicurezza – anche di protagonisti e concorrenti vip non giovanissimi come la nostra Sophia Loren e l’82enne Anthony Hopkins – e show business.

Nomination e candidati

Bisogna attendere il 15 marzo per l’annuncio ufficiale dei candidati e delle nomination agli Oscar 2021. Molte grandi produzioni sono state rimandate e per tempistiche correranno probabilmente direttamente l’anno prossimo. Nel frattempo sono state annunciate le shortlist, ovvero l’elenco di 15 pellicole, attori/attrici e addetti che l’Academy voterà per selezionare le candidature ufficiali di categoria in categoria. L’Italia è fuori dalla corsa come miglior film, ma resta in lizza nella categoria Documentario (con Notturno di Gianfranco Rosi), in quella Make Up (con Pinocchio di Matteo Garrone) e miglior canzone e miglior colonna sonora (con La vita davanti a sé).

Una scena di Nomadland

Tra i favoriti per il Miglior Film Straniero si parla di Nomadland, già vincitore del Leone d’Oro a Venezia, The Father, con Anthony Hopkins,  Notizie dal mondo con Tom Hanks, One Night in Miami…, ovvero la prima opera diretta da Regina King, ma anche di film targati Netflix come MankIl processo ai Chicago 7 e Ma Rainey’s Black Bottom.

Leggi anche:

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti