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Il braccio destro di Alberto Genovese tenta la fuga in un blitz a una festa abusiva. L’imprenditore chiede i domiciliari per curarsi

23 Febbraio 2021 - 14:19 Maria Pia Mazza
Daniele Leali ha fornito agli agenti un documento illeggibile per poi dileguarsi

Multa di 400 euro per Daniele Leali, braccio destro di Alberto Genovese, l’imprenditore attualmente in carcere con l’accusa di aver drogato e stuprato una 18enne durante una festa privata nella propria abitazione. Leali, invece, è indagato per spaccio di droga in uno dei filoni dell’inchiesta che vede come principale imputato Genovese, poiché figurerebbe tra le persone che procuravano e spacciavano stupefacenti agli ospiti delle feste dell’imprenditore. Ma questa volta Daniele Leali è finito nei guai per aver partecipato a una festa in un bar in zona Citylife a Milano, a coprifuoco scattato e senza rispettare delle norme anti-Covid.

Intercettati dalla polizia, ai partecipanti alla festa abusiva è stato richiesto un documento identificativo. Ma all’atto della restituzione, le forze dell’ordine si son rese conto che avanzava un documento e che era scomparsa una persona a cui restituirlo. E quella persona fuggita era proprio Daniele Leali. Stando ai dettagli forniti dagli agenti, Leali avrebbe consegnato una vecchia patente illeggibile, ma attraverso le testimonianze dei presenti è stato possibile individuare la figura del fuggitivo Leali e recapitargli la multa per violazione del coprifuoco a mancato rispetto del divieto di assembramento. Malgrado la fuga non verrà applicata alcuna sanzione aggiuntiva. Nel frattempo il bar è stato chiuso per 5 giorni per mancato rispetto delle ordinanze anti-Covid. 

Genovese chiede la scarcerazione per disintossicarsi

Nel frattempo Alberto Genovese ha chiesto la scarcerazione e gli arresti domiciliari in una struttura dove potersi disintossicare. L’imprenditore si trova in carcere a San Vittore dallo scorso novembre, dopo il fermo con l’accusa di aver drogato e abusato sessualmente di una 18enne durante un party privato nella sua casa nel cuore di Milano. La richiesta della difesa è attualmente al  vaglio dei pm della procura di Milano che, dopo aver espresso il proprio parare passerà la parola al gip per la decisione sulla scarcerazione. 

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