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Coronavirus, l’indice Rt supera l’1 in 10 Regioni. L’Iss: «Questi dati impongono ulteriori restrizioni» – Il monitoraggio

26 Febbraio 2021 - 14:08 Giada Giorgi
Sul fronte delle terapie intensive i dati sono in peggioramento: passano da 5 a 8 le Regioni oltre la soglia critica di occupazione

«Chiaro peggioramento nel livello generale del rischio». I dati rilevati dalla bozza del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità registrano per la quarta settimana consecutiva un aumento di diffusione del Coronavirus con 5 Regioni entrate ufficialmente nella classifica di alto rischio: Umbria, Abruzzo, Lombardia, Marche e Piemonte. Diminuiscono i territori a rischio basso o moderato.

10 le Regioni con Rt superiore a 1, Basilicata da scenario 3

A livello nazionale l’indice Rt si attesta a 0,99. Secondo quanto riportato dalla bozza dell’Iss sono 10 le Regioni che attualmente registrano un indice Rt maggiore di 1, di cui soltanto una, la Basilicata, presenta un valore superiore all’1,25, rischiando quindi uno scenario da fase 3. Delle restanti, 5 hanno un indice con uno scenario di tipo 2, 4 di tipo 1.

Accelera l’incidenza

L’Istituto superiore di sanità osserva «una chiara accelerazione» nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 145,16 su 100 mila abitanti contro i 135,46 del monitoraggio precedente. Un livello sempre più lontano dal livello 50 su 100 mila che permetterebbe il completo ripristino sull’intero territorio nazionale del fondamentale processo di tracciamento dei casi e dei contatti stretti. Bolzano, Trento, Abruzzo, Emilia-Romagna, Molise e Umbria le zone a incidenza più alta.

Calo dell’età media a 44 anni

La bozza registra un’età mediana dei casi di Covid diagnosticati diminuita a 44 anni. Il numero di positivi riportati non sono associati a catene di trasmissione con una discesa della percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti al 29,4%.

Terapie intensive, l’allarme dell’Iss

Aumenta il numero delle Regioni con un tasso di occupazione delle terapie intensive sopra la soglia critica del 30%: 8 contro le 5 della settimana precedente. Aumenta il numero di ricoverati: dai 2.074 del 16 febbraio ai 2.146 del 23 febbraio. «Il numero assoluto dei ricoverati insieme al tasso di incidenza in alcune regioni impone ulteriori misure restrittive», si legge nel testo della bozza. «Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari», si legge.

Evitare contatti fuori famiglia

L’indicazione specifica è quella di evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. «Si ricorda» continua il testo dell’Iss, «che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi».

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