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Perché Elon Musk ha perso 27 miliardi di dollari in una settimana

12 Marzo 2021 - 14:39 Valerio Berra
Il 26 gennaio le azioni di Tesla valevano 883,90 dollari. Il 5 marzo sono scese sotto la soglia dei 600 dollari. Poco più di un anno fa, a ottobre del 2019, valevano meno di 50 dollari. Le basi del patrimonio di Musk non sono poi così solide

Nessun furto. Nessun disastro naturale. Nessun divorzio con parcelle multimiliardarie. In una settimana Elon Musk ha perso oltre 27 miliardi di dollari e ha dovuto cedere la vetta della classifica degli uomini più ricchi del mondo a Jeff Bezos. Secondo il Bloomberg Billionaires Index Musk al momento ha un patrimonio di 180 miliardi di dollari. Quello di Bezos invece supera i 183 miliardi di dollari. Certo. Siamo ancora lontani dalla soglia di povertà. Però solo due mesi fa il patrimonio di Musk aveva superato i 200 miliardi di dollari, portando l’imprenditore sudafricano in cima alla classifica.

Le performance di Tesla in Borsa

La ragione delle perdite di Elon Musk va cercata nell’andamento in Borsa delle azioni di Tesla. Dall’ottobre del 2019 l’azienda che produce auto elettriche ha segnato una curva praticamente inedita nella storia della Finanza. Una crescita costante e quasi verticale, con giusto qualche aggiustamento durante il percorso. Il 26 gennaio le azioni di Tesla hanno toccato il loro picco, arrivando a 883,90 dollari. A ottobre del 2019 quelle stesse azioni valevano poco meno di 50 dollari.

Dal 26 gennaio c’è stato qualche aggiustamento, piccoli e cali e conseguenti risalite, ma l’inizio della curva discendente è stato il 5 febbraio. Un mese dopo, il 5 marzo, le azioni di Tesla sono scese sotto la soglia dei 600 dollari. Ora è stata registrata una nuova risalita. Secondo gli ultimi dati a disposizione al momento una singola azione dell’azienda simbolo di Bezos vale 699,60 dollari.

Concorrenza e lo stop di Model 3, le ragioni del crollo

L’entusiasmo attorno a Tesla è sempre stato giustificato da due fattori. Da una parte Tesla è stata la prima azienda a investire a livello massiccio nell’auto elettrica. Un mercato che dovrebbe aprirsi nei prossimi anni quando saranno ottimizzate una serie di tecnologie che permetteranno l’abbassamento dei costi e il miglioramento delle performance dei veicoli. Dall’altra parte Tesla è riuscita, dopo i primi anni, a produrre modelli che non fossero appannaggio solo dei mercati di lusso. La Model 3 di Tesla si può acquistare per una cifra attorno ai 50 mila euro. Non certo un’utilitaria ma nemmeno una supercar.

Ora questi due fattori di interesse stanno sfumando. I grandi gruppi che si occupano di auto stanno potenziando gli investimenti nell’elettrico e le loro capacità produttive sono di gran lunga superiori a quelle delle fabbriche di Musk. Accanto a questa tendenza c’è però un fattore più contingente. Negli ultimi giorni Tesla ha dovuto interrompere la produzione della Model 3 nello stabilimento di Fremont, in California, a causa della difficoltà di approvvigionamento delle risorse necessarie per costruirla. Difficoltà che potrebbero essere legate solo al maltempo ma che rischiano di compromettere i risultati di Tesla nei prossimi mesi.

Oltre Musk e Bezos, la classifica degli uomini più ricchi del mondo

Il resto della classifica è più stabile. Al terzo posto Bill Gates è fisso con 139 miliardi di dollari. Al quarto posto con 125 miliardi di dollari c’è Bernard Arnault, a capo del gruppo francese LVMH che riunisce diversi brand di lusso, da Louis Vuitton a Bulgari e Givenchy. Al quinto posto troviamo Mark Zuckerberg con 104 miliardi di dollari. Al sesto posto Warren Buffett, l’oracolo di Omah, l’uomo che ha saputo domare il mercato finanziario accumulando un patrimonio di 99,8 miliardi di dollari.

Settimo e ottavo posto sono per Larry Page e Sergey Brin, i due fondatori di Google che hanno rispettivamente 96,8 e 93,6 miliardi di dollari. Al nono posto Steve Ballmer, ex amminsitratore delegato di Microsoft. All’ultimo posto di questa top ten troviamo Mukesh Ambani, presidente delle Reliance Industries Limited. Insomma. Sette su dieci tra gli uomini più ricchi del mondo hanno costruito la loro fortuna nel settore della tecnologia.

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