Coronavirus, il commissario Figliuolo: «Italiani vaccinati entro l’estate o anche prima. Combatto solo per vincere»

Il generale si dice ottimista sul nuovo piano vaccinale che nelle prossime settimane dovrà garantire il triplo di somministrazioni e nuovi hub su tutto il territorio. Le dosi disponibili? «Johnson&Johnson risolverà i problemi»

Combatte per vincere il generale Francesco Figliuolo. Il commissario per l’emergenza Coronavirus, nominato da Mario Draghi, in questi giorni è impegnato nell’attuazione del nuovo grande piano vaccinale anti-Covid. «La campagna dovrà finire entro l’estate», dice in un colloquio con il Corriere e il Foglio dopo l’intervento del premier all’hub vaccinale di Fiumicino. «Se faremo prima saremo stati più bravi», ha continuato il commissario, «se andrà male, tornerò a fare quello che facevo prima. Scherzo, ovviamente». Ma a questo punto della campagna il tempo per ironizzare è poco, soprattutto ora che il ritmo giornaliero delle somministrazioni dovrà essere triplicato (da 170 mila a 500 mila) e che le forze da garantire dovranno scendere in campo nel modo più veloce ed efficace possibile.


Tutti vaccinati «almeno» entro l’estate. In arrivo nuovi hub

Nonostante l’evidente sforzo logistico che dovrà sostenere, il generale Figliuolo si è detto «molto ottimista per la riuscita del piano» e lo ha fatto riferendosi soprattutto alla questione tempi. L’obiettivo dichiarato dal commissario è quello di vaccinare tutti gli italiani «almeno» entro l’estate, chiarendo quindi l’intenzione di battere sul tempo la scadenza massima e riuscire nell’impresa ancora prima. Sul nodo centrale degli hub, Figliuolo ha confermato la realizzazione di centri vaccinali simili a quello realizzato nell’aeroporto di Fiumicino, potenzialmente in grado di garantire circa 3.500 iniezioni al giorno.


«Il piano comprenderà centri come questo. Uno simile l’ho allestito per la Difesa alla Cecchignola, poi cercheremo di essere più capillari possibili», ha aggiunto il generale, riferendo di numerose proposte di sostegno che starebbero arrivando in queste ore da parte di molte realtà private. «Tutti mi stanno chiamando: Enel, l’Eni, il Coni, i medici sportivi, le aziende private. Vogliono dare una mano e mettersi a disposizione».

«Johnson&Johnson risolverà i problemi»

Sui problemi di fornitura che ancora rappresentano un grosso rischio per la buona riuscita del piano anti-Covid, Figliuolo sembra non preoccuparsi. «Risolveremo presto la questione forniture con l’arrivo di Johnson&Johnson. Ci consegneranno 25 milioni di dosi e, poiché se ne fa una soltanto, è come se ne arrivassero 50 milioni» ha detto. La fiducia riposta nel quarto vaccino autorizzato dall’Ema al momento presenta non poche incertezze. Le notizie trapelate sulle difficoltà comunicate all’Europa dall’azienda americana riguarderebbero proprio rallentamenti su produzione e consegne.

Johnson&Johnson si è affrettata a smentire ma l’esperienza di questi primi mesi di campagna vaccinale ci suggerisce un’allerta non poco preoccupante. Quanto ad Astrazeneca, il commissario si è detto convinto sul fatto che si tratti di «un prodotto fortissimo e che fornisce uno scudo molto importante già con la prima dose». In merito agli incidenti di cui il farmaco di Oxford potrebbe essere responsabile Figliuolo ha poi aggiunto: «AstraZeneca ha lo 0,002% di casi assoggettabili a casi gravi. Si tratta di un farmaco che dà una carica importante di anticorpi sin da subito».

«La Calabria mi preoccupa»

Fin dai primi atti della campagna vaccinale italiana, le Regioni hanno proceduto a passi completamente differenti. Uno degli obiettivi da raggiungere sarà anche quello di un maggiore livellamento dei singoli piani anti-Covid. «Il Lazio sta camminando molto bene: è un buon segnale. Sono arrivati alla categoria 79-80 anni, più le forze armate, i vigili e le categorie fragili», ha ricordato il generale, evidenziando però come altre realtà non stiano andando a un passo altrettanto spedito.

«Sono molto preoccupato per alcune Regioni tra cui la Calabria», ha detto il commissario, ricordando a questo proposito la recente decisione di inviare nella regione un team di sostegno. «I pianificatori della Difesa e della Protezione civile affiancheranno l’amministrazione locale in tutte le fasi della campagna vaccinale», ha spiegato Figliuolo, non escludendo per il futuro di prendere iniziative simili anche per altre regioni.

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