Coronavirus, anche in Spagna stop ad Astrazeneca sotto i 60 anni: ipotesi di un vaccino diverso per il richiamo. In Germania Merkel valuta nuovo lockdown nazionale breve

Dopo l’ultimo chiarimento dell’Ema sul vaccino di Oxford, le regioni spagnole hanno deciso solo a maggioranza di limitarne la somministrazione tra i 60 e i 65 anni. Resta il dubbio sulla seconda dose. In Germania le regole diverse tra Land non frenano la risalita dei contagi

SPAGNA

EPA/Chema Moya | La ministra della Sanità spagnola Carolina Darias

Le regioni spagnole divise sui limiti per AstraZeneca

In Spagna il vaccino anti Covid AstraZeneca sarà somministrato solo a persone tra i 60 e i 65 anni, ma non esclude di usare un vaccino diverso per chi ha già ricevuto la prima dose con quel prodotto. La decisione è arrivata nella tarda serata di ieri dalla ministra della Sanità Carolina Darias, alla fine della riunione con le regioni ancora divise sulle nuove disposizioni. Il nuovo limite rischia di creare squilibri nella gestione logistica dei vaccini anti Covid anche in Spagna, per questo i presidenti di alcune regioni come quella di Madrid, Paesi Baschi e la città autonoma di Ceuta si sono astenuti. Il governo spagnolo non ha ancora deciso invece come procedere con le persone sotto i 60 anni che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, per lo più insegnanti e poliziotti. La ministra Darias ha quindi spiegato che in fase di valutazione l’ipotesi di usare un vaccino diverso da AstraZeneca per il richiamo.


GERMANIA

EPA/ANDREAS GORA | La cancelliera tedesca Angela Merkel

Le regole diverse tra i Land non fermano l’aumento dei casi

La Germania potrebbe tornare in lockdown per un breve periodo, dopo che la cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta favorevole a una chiusura limitata nel tempo per arginare il nuovo aumento dei contagi e alleggerire la pressione ancora forte sugli ospedali. Si tratterebbe dell’ennesimo ripensamento da parte del governo federale tedesco, che già a marzo aveva deciso di imporre un breve lockdown nazionale per il periodo pasquale, salvo poi ripensarci dopo un’infuocata riunione tra la cancelliera Merkel e i presidenti dei 16 Land tedeschi. In quell’occasione erano stati comunque fissate alcune chiusure rigorose per le attività non essenziali e il coprifuoco automatico nelle aree che registravano più di 100 casi ogni 100 mila abitanti. Ne è derivata una situazione a macchie, con regole spesso diverse tra regioni vicine che, secondo il governo tedesco, non ha contribuito a contenere il peggioramento della pandemia.


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