Coronavirus, India sempre più al collasso: 2 mila morti in un giorno. In Argentina scontro sull’apertura delle scuole

A New Delhi cresce l’allerta per la nuova ondata di contagi (295 mila in 24 ore a livello nazionale): quasi esaurite le scorte di ossigeno. A Buenos Aires il presidente accusa il governatore della capitale di «disobbedienza»

INDIA

EPA/RAJAT GUPTA | Un’ambulanza a New Delhi.

Oltre 1,5 milioni di contagi in una settimana

Non si arresta l’ondata di contagi da Covid-19 che sta travolgendo l’India. Nelle ultime 24 ore, il Paese ha registrato un picco di 295 mila nuovi casi, con il totale da inizio pandemia che è salito a 15.609.004 infezioni. Mai così tanti anche i decessi in un giorno, 2.023. Il bilancio delle vittime di Covid è di 182.570. Si tratta del settimo giorno consecutivo in cui l’India riporta più di 200 mila contagi quotidiani. Solo nell’ultima settimana, sono state oltre 1,5 milioni le persone colpite dal virus.


L’emergenza sanitaria nel Paese è elevata. Mentre le scorte di vaccini stanno terminando, città gravemente colpite come Delhi, Mumbai, Ahmedabad, Lucknow, Bhopal, Kolkata, Allahabad e Surat hanno quasi esaurito i letti d’ospedale. Diverse città hanno solo poche decine di letti di terapia intensiva. Più ospedali a Delhi hanno fatto sapere che le loro scorte di ossigeno rischiano di durare solo per poche ore. Ieri sera, in un discorso alla nazione, il primo ministro Narendra Modi ha affermato che il Paese «sta combattendo ancora una volta una grande battaglia, ma questa seconda ondata è arrivata come una tempesta».


ARGENTINA

EPA/Juan Ignacio Roncoroni | Un manifestante davanti alla Casa Rosada.

Il governatore di Buenos Aires contro il presidente Fernández

Duro scontro in Argentina tra il governo centrale e quello della capitale, Buenos Aires, sulla riapertura delle scuole. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Telam, il governo della città di Buenos Aires ha deciso di ribellarsi a una sentenza della Corte federale, che ha imposto alle autorità locali di rispettare un decreto del governo centrale sullo svolgimento di lezioni a distanza fino a fine aprile come misura di contrasto alla pandemia da Covid-19. Le aule delle scuole della capitale, dunque, rimarranno aperte, contro il parere di giudici federali e governo.

La sfida al presidente Alberto Fernández arriva dal governatore e oppositore Horacio Rodríguez Larreta, dopo che il giudice federale aveva dichiarato non competente nella materia un tribunale cittadino di primo grado che aveva con una sentenza accolto le ragioni delle autorità cittadine. Ciononostante, la Procura generale della città di Buenos Aires ha consigliato a Larreta di continuare ad osservare la sentenza favorevole di primo grado, ignorando quella della Corte federale. Secondo il quotidiano Clarin, il presidente Fernández ha commentato che le autorità della capitale «incorrono nel reato di disobbedienza civile ribellandosi ad una decisione della giustizia».

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