La morte di Luana D’Orazio, i due indagati sono accusati anche di aver rimosso la protezione dal macchinario

Oltre all’omicidio colposo, per i due c’è anche l’accusa di «rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro». Intanto, l’autopsia è stata fissata per venerdì. Mentre i funerali si svolgeranno lunedì

Spunta una nuova accusa per la titolare e l’addetto alla manutenzione dell’azienda tessile di Oste di Montemurlo, nel Pratese, dove è morta lo scorso 3 maggio, Luana D’Orazio. Secondo le indagini i due avrebbero rimosso la saracinesca protettiva al macchinario nel quale è rimasta stritolata la 22enne. Per questo, oltre che di omicidio colposo, ora i due sono accusati anche di «rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro».


La titolare: «Impegno per il bimbo di Luana»

«Il dramma che stiamo vivendo ci colpisce profondamente e di fronte a tutto questo è difficile trovare le parole, ma voglio far sapere che intendo esprimere il mio dolore attraverso l’impegno per la famiglia di Luana e il suo piccolo», ha dichiarato la titolare, Luana Coppini. «Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma», ha aggiunto la donna. «Alle macchine lavoro anch’io, mio figlio e mio marito»: si tratta dunque della «solidarietà di una compagna di lavoro».


L’autopsia e i funerali

Intanto, come già annunciato questa mattina dagli inquirenti, l’autopsia verrà effettuato venerdì prossimo. I funerali, invece, dovrebbero svolgersi con tutta probabilità lunedì pomeriggio, nella piccola chiesa di Spedalino Asnelli, la frazione vicina a Le Querci (in provincia di Pistoia) dove la giovane donna viveva con la famiglia. Funerali a cui dovrebbe partecipare anche il ministro del lavoro, Andrea Orlando.

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