Coronavirus, in Giappone la pandemia torna a preoccupare, ma il Cio blinda le Olimpiadi: «Niente potrà fermarle»

Nonostante le crescenti preoccupazioni in Giappone per l’aumento dei ricoveri legati alla pandemia, i vertici del Cio assicurano che non ci sarà alcuna variazione al programma dei Giochi di Tokyo. Per l’Europa cominciano due mesi di possibile accelerazione nella campagna di vaccinazione, con l’arrivo di nuove forniture di vaccini

GIAPPONE

EPA/FRANCK ROBICHON | Passanti a un incrocio del quartiere commerciale Shinjuku di Tokyo

Il Cio esclude qualsiasi stop ai Giochi di Tokyo

Le Olimpiadi di Tokyo non subiranno altri rinvii né sospensioni. A blindare i Giochi estivi già slittati di un anno per la pandemia di Coronavirus è il vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale, John Coates, che ha allontanato ogni ipotesi di variazione del calendario delle gare. Il Giappone è alle prese con un aumento della pressione sulle strutture ospedaliere, che il governo sta cercando di contrastare con l’introduzione di un lockdown soft e un invito al coprifuoco almeno per bar e ristoranti a partire dalle 20. Tokyo ha prorogato lo stato di emergenza di un mese fino alla fine di maggio, con parziali chiusure per le province più popolose. Sforzi finalizzati anche per limitare rischi durante il periodo di svolgimento dei Giochi, quando in Giappone arriveranno migliaia di atleti e addetti ai lavori. Alla domanda dell’agenzia Afp che chiedeva se ci potessero essere impedimenti al regolare svolgimento dei Giochi relativi alla pandemia, Coates è stato chiaro: «No, non ce ne sono».


UNIONE EUROPEA

EPA/ESTELA SILVA | La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen

Fino a giugno attese 340 milioni di dosi di vaccini in Europa

I problemi di approvvigionamento dei vaccini per l’Unione europea sembrano ormai superati, dopo i primi mesi di ritardi e intoppi legati anche allo stop precauzionale al prodotto di AstraZeneca. Durante la cena informale tra i leader europei a Porto, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato che nei prossimi due mesi sono attese circa 340 milioni di dosi che saranno distribuiti tra i 27 Paesi membri. Secondo von der Leyen, maggio e giugno dovranno essere mesi cruciali per dare un’accelerazione alle campagne vaccinali nazionali, ora che i disagi dovuti alla carenza di vaccini sembrano allontanati. A maggio sono previste almeno 150 milioni di dosi, mentre a giugno ne arriveranno 190 milioni.


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