Vaccini, l’assist di Draghi a Biden. Il premier sarebbe a favore della sospensione dei brevetti

A riferire le posizioni del premier è l’agenzia stampa Ansa. Dalla stessa parte anche Emmanuel Macron mentre Angela Merkel vorrebbe mantenere la proprietà intellettuale

Durante la cena di di lavoro dei leader europei al vertice di Oporto, il presidente del Consiglio Mario Draghi avrebbe appoggiato, anche se a distanza, la linea proposta da Joe Biden sui vaccini. Il presidente degli Stati Uniti nei giorni scorsi ha spiegato che la direzione migliore da seguire dovrebbe essere la rimozione dei brevetti dai vaccini contro il Covid. A riportare queste posizioni è l’agenzia stampa Ansa. Draghi avrebbe poi spiegato che secondo i suoi consulenti la sospensione dei brevetti non rappresenterebbe nessun problema. Non solo. Secondo l’Ansa, il presidente del Consiglio avrebbe detto anche che non ci sarebbe un vero disincentivo per l’industria farmaceutica anzi, sarebbe un modo per le aziende per restituire a chi ne ha bisogno i finanziamenti ricevuti dai governi.


La proposta di Biden

La Casa Bianca ha preso ufficialmente posizione su questo tema solo negli ultimi giorni. L’annuncio è arrivato da Katherine Tai, che ricopre la carica di Rappresentate del Commercio degli Stati Uniti. Il 5 maggio scorso Tai aveva dichiarato: «Si tratta di una crisi sanitaria mondiale e le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie. L’amministrazione crede fermamente alle protezioni della proprieta’ intellettuale ma per mettere fine a questa pandemia sostiene la revoca di certe protezioni per i vaccini anti Covid-19».


L’idea della Casa Bianca però ha incontrato diversi ostacoli al vertice di Oporto in cui sono radunati i leader dei Paesi Ue, a partire da Angela Merkel. La cancelliera tedesca infatti ha dichiarato con un comunicato stampa ufficiale: «La protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro». Favorevole invece il presidente francese Emmanuel Macron: «Sono del tutto a favore, dobbiamo fare del vaccino un bene pubblico mondiale».

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