Soldati israeliani uccidono un uomo «solo perché palestinese»? Ecco com’è andata davvero

Chef Rubio ha condiviso in maniera fuorviante la notizia di una persona «giustiziata» dai militari. La vittima era armata di un ordigno artigianale

Il 18 maggio 2021 il cuoco Gabriele Rubini, noto come chef Rubio, pubblica un tweet in cui condivide un articolo del sito Palinfo.com dal titolo «Palestinian killed by Israeli gunfire in Old City of al-Khalil». Nel condividerlo, lo chef afferma che un uomo sarebbe stato «giustiziato [dagli israeliani, ndr] mentre passeggiava solo perché era palestinese». Ma la storia risulta essere un’altra. Attraverso una ricerca delle immagini e dei video online è stato possibile effettuare una verifica, ma è bene sapere che l’ultimo capitolo di questo articolo non è consigliato alle persone sensibili.

Lo chef, così come probabilmente tante altre persone, si è fidato del titolo del contenuto che suggeriva una storia di ingiustizia nei confronti dell’uomo a terra nella foto. Leggendo l’articolo da lui stesso condiviso, scopriamo che c’è molto di più: non è stato ucciso solo perché palestinese e non è possibile nemmeno affermare che «passeggiava».

L’articolo e le fonti

Il sito che riporta la notizia si chiama Palinfo.com e si presenta come «The Palestinian Information Center». Ecco cosa riporta l’articolo:

Israeli soldiers on Tuesday morning cold-bloodedly killed a Palestinian young man near the Ibrahimi Mosque in the Old City of al-Khalil on allegations of his intention to throw an explosive device at a military roadblock.

Secondo quanto riportato dal sito palestinese, il giovane era in possesso di un ordigno esplosivo artigianale con l’intenzione di colpire un blocco militare israeliano. Il sito palestinese cita come fonte l’israeliano Channel 20, su cui si legge che i soldati hanno aperto il fuoco e che l’ordigno sarebbe esploso nelle mani dell’uomo.

Le due versioni

Secondo una ricostruzione pubblicata sulla pagina Facebook palestinese Human Rights Defenders, il protagonista della vicenda sarebbe un uomo di 31 anni di nome Islam Ghayyad Zahidh. Giunto sul posto con la sua auto, sempre secondo la pagina Facebook, i soldati israeliani lo avrebbero fatto scendere per poi ucciderlo a sangue freddo:

Hebron,Palestine

18th of May 2021

The young man who was shot directly was named Islam Ghayyad Zahidh, 31 years old. Eyewitnesses reported that the Israeli soldiers forced him to get out of his car that he was driving in the Karantina area, and asked them to come to the #Karantina military checkpoint in #Hebron, and then shot was fired directly, which led to his death in cold blood. In addition, the Israeli occupation soldiers shot activist Aref Jaber from the Human Rights Defenders to prevent him from documenting the assassination in cold blood.

David Margolis, un membro alla sicurezza della zona di Hebron, ha testimoniato di fronte alle telecamere di Hakolhayehudi.co.il confermando la versione dell’attentatore con l’ordigno artigianale, poi esploso nelle sue mani.

In un video, pubblicato dal sito Hm-news.co.il, vengono ripresi i soldati mentre portano via il corpo dell’uomo palestinese (non vengono mostrate le mani, sono nascoste). Una voce fuori campo invita i soldati a «gettarlo nella spazzatura».

Il sito su cui viene riportata la storia di un uomo che chiede ai soldati di gettare il corpo dell’attentatore nella spazzatura

La strana sacca

In un tweet dell’account @Alisslaila vengono mostrate delle foto su cui è possibile notare il punto in cui si trovava l’auto dell’uomo ucciso e il luogo dove, come vedremo in una successiva immagine, si trovava un oggetto ritenuto pericoloso:

Ecco il tweet di Channel 20 dove viene ripresa una sacca contenente, secondo gli israeliani, gli ordigni artigianali che l’uomo avrebbe tirato fuori dalla sua auto:

Il robot artificiere

In una diretta video, avviata dall’account Facebook di un israeliano di nome Rafi (a quanto si comprende dalla pagina), è possibile vedere un robot artificiere all’opera sul luogo dell’accaduto. Nei fotogrammi sotto riportati, il robot trasporta via con sé la borsa che vediamo nel video di Channel 20.

In un tweet dell’utente @ymedad troviamo un video dove viene mostrata un’esplosione controllata dietro l’automobile dell’uomo ucciso:

Non risulta essere l’unico video in cui viene mostrata un’esplosione controllata, come possiamo vedere nel tweet dell’account @RealNewsIL (questa volta da davanti, dove era presente la sacca sospetta):

Come possiamo vedere da questi ultimi due video, l’auto aveva tutte le portiere aperte. In un’altra diretta Facebook possiamo vedere il robot artificiere in azione mentre apre la portiera lato conducente:

Risulta, dunque, confermato lo scopo da parte delle forze israeliane di trattare con attenzione la presenza di ordigni artigianali per poi farli esplodere.

[ATTENZIONE!] Le immagini delle mani

Nella foto diffusa online si notano le mani sanguinanti:

L’immagine è un fotogramma di un video che circola sia su Twitter, da account pro Palestina e pro Israele, che sui siti di informazione israeliani. Ingrandendo ulteriori fotogrammi è possibile notare che entrambe le mani riportano ferite molto evidenti, soprattutto quella a sinistra.

Conclusioni

Dalle immagini e dai video verificati online risulta un’evidenza: la versione del «semplice palestinese giustiziato mentre passeggiava» non regge. Infine, le stesse scene confermerebbero la versione dell’ordigno artigianale esploso nelle mani dell’uomo palestinese. Non è possibile affermare che la morte sia giunta a seguito dell’esplosione o a causa dei colpi d’arma da fuoco dei soldati israeliani.

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