Bielorussia, Lukashenko si difende: «Dirottamento in piena legalità». Venerdì l’incontro con Putin

Il presidente ha respinto le condanne della comunità internazionale: «Gli attacchi al nostro Paese hanno superato i limiti»

Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia dal 1994, ha respinto tutte le accuse di violazione dei diritti umani rivolte al suo regime. Dopo le condanne della comunità internazionale per il dirottamento di un volo di linea Ryanair con a bordo l’oppositore Roman Protasevich – fatto scendere a Minsk e arrestato – “l’ultimo dittatore d’Europa” il presidente bielorusso vedrà il presidente russo Vladimir Putin a Sochi venerdì 28 maggio. Lukashenko ha fatto sapere che i due leader parleranno soprattutto di «economia», anche «alla luce della situazione che si sta creando intorno alla Bielorussia e alla Russia». Nel corso di una riunione con parlamentari, membri della commissione costituzionale e rappresentanti del governo, Lukashenko ha affermato, sempre in riferimento al dirottamento del volo Atene-Vilnius, di aver «agito legalmente, proteggendo le persone, in conformità con tutte le norme internazionali». Il presidente ha definito, inoltre, una «bugia assoluta» l’utilizzo di un jet militare per forza l’atterraggio. Non sono mancate le accuse rivolte in modo generico all’Occidente.


«L’Occidente colpisce noi per attaccare la Russia»

Per il dittatore, i Paesi dell’Unione europea e gli Stati Uniti sono passati «dall’organizzazione delle rivolte» alla fase dello «strangolamento». Una strategia che si baserebbe sulla «ricerca di nuove vulnerabilità. E questo non è solo diretto contro di noi: siamo un terreno di prova, un sito sperimentale prima di muovere verso est -, ha dichiarato, intendendo la Russia -. Dopo aver testato noi, andranno lì». Il presidente ha anche annunciato che si terrà un a breve «un referendum su una nuova costituzione, in modo democratico e trasparente».


La reazione dell’opposizione

È arrivata presto la reazione dell’opposizione bielorussa. «Non c’è più niente da aspettare, il terrorismo deve essere fermato una volta per tutte: ci stiamo preparando per l’inizio di una nuova fase attiva delle proteste», si legge in una dichiarazione pubblicata sul canale Telegram di Svetlana Tikhanovskaya. L’oppositrice di Lukashenko, parlando alla commissione Affari esteri del parlamento europeo, ha chiesto che «la reazione della comunità internazionale non si limiti al caso Ryanair, ma affronti la questione bielorussa nella sua interezza. Lukashenko sta trasformando la Bielorussia nella Corea del Nord dell’Europa, il regime è ormai fuori controllo».

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