Onu, il consiglio dei diritti umani apre un’inchiesta sull’offensiva di Israele a Gaza. L’ira di Netanyahu: «È vergognoso, nulla su Hamas?»

Per il ministro degli Esteri israeliano, «ogni risoluzione che manca di condannare il lancio di oltre 4.300 razzi da un’organizzazione terroristica su civili israeliani o anche di menzionare Hamas non è che un fallimento morale»

Il Consiglio dei diritti umani dell’Onu ha deciso di lanciare un’inchiesta internazionale sulle violazioni dei diritti umani commesse nei territori palestinesi occupati e in Israele nelle ultime settimane, così come sulle «cause profonde» delle tensioni. Nella riunione straordinaria l’esito è stato tutt’altro che favorevole per Israele: i recenti attacchi sulla Striscia di Gaza potrebbero essere considerati «crimini di guerra», ha detto Michelle Bachelet, alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani. Il consiglio, perciò, ha approvato una risoluzione che dà il via a un’inchiesta internazionale. Ventiquattro i voti favorevoli, nove i contrari e 14 le astensioni. Nel corso della riunione, Bachelet ha detto di aspettarsi che Israele produca delle prove per dimostrare che gli edifici civili bombardati a Gaza fossero utilizzati da Hamas per scopi militari.


«Sebbene, secondo quanto riferito, prendessero di mira membri di gruppi armati e le loro infrastrutture militari – ha aggiunto durante l’incontro a Ginevra – gli attacchi israeliani hanno provocato un ingente numero di morti e feriti tra civili». A Gaza, che da 14 anni è definita dall’Onu come «la più grande prigione a cielo aperto del mondo», sono morte dal 10 maggio scorso 253 persone, di cui 66 bambini. I feriti sono circa 1.900. Sono invece 12, tra cui tre lavoratori stranieri e due bambini, le persone uccise dai razzi lanciati da Hamas e da altri gruppi armati di Gaza sul territorio israeliano.


Bachelet ha parlato anche di una possibile sproporzione tra i lanci di missili da Gaza e i bombardamenti israeliani. «Non c’è dubbio che Israele ha il diritto di difendere i suoi cittadini e residenti – ha concluso -. Tuttavia, anche i palestinesi hanno dei diritti. Gli stessi diritti». Dura la risposta arrivata all’Onu dal ministero degli Esteri israeliano. «Respingiamo completamente la risoluzione adottata oggi dal consiglio dei diritti umani dell’Onu: una istituzione con una maggioranza anti-israeliana, guidata dall’ipocrisia e dall’assurdo – si legge nella nota ufficiale -. Ogni risoluzione che manca di condannare il lancio di oltre 4.300 razzi da un’organizzazione terroristica su civili israeliani o anche di menzionare Hamas, non è che un fallimento morale, una macchia sulla comunità internazionale e sull’Onu».

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha parlato di «decisione vergognosa che è un altro esempio dell’aperta ossessione anti-Israele del consiglio dei diritti umani dell’Onu. Ancora una volta, un’immorale automatica maggioranza in consiglio sbianca un’organizzazione genocidaria terroristica che deliberatamente colpisce obiettivi civili israeliani mentre converte i civili di Gaza in scudi umani». Il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, Riyāḍ al-Mālikī, ha incalzato poi la comunità internazionale: «Non ci può essere pace senza la fine dell’occupazione israeliana».

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