Rapito un ingegnere italiano ad Haiti, prelevato «a scopo estorsivo» da sconosciuti in un cantiere

I sequestri nel Paese sono molto comuni negli ultimi tempi. Soltanto nel 2020 se ne sono registrati 243, rispetto ai 78 dell’anno precedente

Un ingegnere italiano di 74 anni è stato rapito da alcune persone la cui identità è al momento ignota nel cantiere dove stava lavorando ad Haiti. L’uomo si stava occupando della costruzione di una strada per conto della società romana di costruzioni Bonifica Spa per cui lavora quando è stato portato via con la forza. Il fatto è stato confermato dalla Farnesina. Stando alle prime informazioni circolate provenienti da fonti informate, sembra che il rapimento sia stato compiuto a scopo estorsivo. L’ingegnere sarebbe stato sequestrato da una nota gang locale chiamata “400 Mawozo”, in una località chiamata Croix des Bouquets.


L’unità di crisi del ministero degli Esteri si è attivata rapidamente non appena è venuta a conoscenza della notizia e sta seguendo il caso in raccordo con l’ambasciata italiana a Panama e con il console onorario sul posto. I rapimenti ad Haiti sono molto comuni negli ultimi tempi. Soltanto nel 2020 se ne sono registrati 243, rispetto ai 78 dell’anno precedente. Fra i casi più recenti, si ricorda il sequestro di sette religiosi cattolici, tutti portati via a forza da un albergo della capitale Port-au-Prince. In quel caso si trattava di tre preti e una suora haitiani, un sacerdote e una suora francesi, per i quali è stato chiesto il riscatto di un milione di dollari.


Leggi anche: